Proprietà del trifoglio rosso (Trifolium pratense): a cosa fa bene questa pianta?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2024

Del trifoglio rosso

Il trifoglio rosso, anche conosciuto come trifoglio dei prati o trifoglio selvatico, è una pianta da fiore selvatica appartenente alla famiglia delle Fabacee, la stessa dei legumi. 

Riconosciamo il trifoglio rosso dai suoi fiori rosa scuro, ma se parla soprattutto per i suoi presunti effetti benefici dovuti alle sostanze che contiene, chiamate isoflavoni, ovvero composti che agiscono in modo simile agli estrogeni.

Ma non è tutto: alla pianta vengono riconosciute, o attribuite, diverse proprietà. Vediamole tutte, senza trascurarne i possibili effetti collaterali e controindicazioni, perché il trifoglio rosso può interagire con alcune condizioni di salute e con alcuni farmaci, compresi gli anticoagulanti.

Proprietà e benefici del trifoglio rosso

Il trifoglio rosso gode di una buona reputazione. Nella medicina tradizionale è conosciuto come un rimedio per i sintomi premestruali e della menopausa, ma anche per asma, pertosse, artrite, gotta, e cancro (anche se le evidenze scientifiche per quest‘ultimi sono molto limitate).

È bene, però, precisare che non esistono a oggi sufficienti prove scientifiche a supporto di tutti i benefici che gli vengono attribuiti.

Certo è che questa pianta erbacea di colore rosa scuro, originaria di Europa, Asia e Nord Africa, è ricca di isoflavoni, composti fitochimici appartenenti alla classe dei flavonoidi, noti per imitare la funzione degli estrogeni nel corpo e per svolgere un'azione antinfiammatoria, antiossidante e fitoestrogenica.

Ancora oggi, il trifoglio rosso viene usato per i suoi presunti effetti benefici su alcune condizioni di salute: menopausa (nello specifico sulle vampate di calore); osteoporosi; livelli elevati di colesterolo, grazie al contenuto di antiossidanti; alcuni disturbi della pelle.


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La parte della pianta più ricca di sostanze biologicamente attive sono le sommità fiorite del trifoglio rosso, che vengono lavorate per ottenere diversi preparati come estratti per compresse e capsule, infusi per tisane.

Oltre agli isoflavoni, la pianta contiene minerali (come calcio, magnesio e fosforo), vitamine (A, B12, E) e altri antiossidanti che ne impreziosiscono il valore nutrizionale.

Altri usi del trifoglio rosso

Il trifoglio rosso viene impiegato anche in caso di affezioni respiratorie, come bronchite, tosse, raucedine, disturbi gastrointestinali come gastrite, diarrea. Alcuni studi suggeriscono l'efficacia del trifoglio rosso nella prevenzione di condizioni croniche come l'aterosclerosi.

Per uso topico, il trifoglio rosso viene applicato per alleviare irritazioni e infiammazioni cutanee, eczemi, psoriasi, acne, piaghe e ustioni. 

Le evidenze scientifiche, tuttavia, riguardano più che altro il trattamento del colesterolo alto e delle vampate di calore in menopausa.

Trifoglio rosso e menopausa

Il trifoglio rosso in menopausa agisce con effetti benefici su alcuni sintomi, come le vampate di calore e la sudorazione notturna. Questa proprietà gli viene riconosciuta grazie all'elevato contenuto di isoflavoni.

Ricerche sul trifoglio rosso per menopausa

Il trifoglio rosso per la menopausa è stato oggetto di alcune ricerche, come questo studio che ha registrato una diminuzione del 73% delle vampate di calore entro 3 mesi dall'assunzione di un integratore contenente numerose erbe, tra cui il trifoglio rosso.

Da osservare, però, che l'integratore conteneva diversi ingredienti. Non è possibile, dunque, stabilire se gli effetti benefici siano associati al trifoglio rosso.undefined

In altre ricerche come questo studio, il trifoglio rosso ha anche dimostrato lievi miglioramenti di altri sintomi tipici della menopausa, come ansia, depressione e secchezza vaginale.

Trifoglio rosso e osteoporosi

L'osteoporosi è una delle possibili conseguenze della menopausa, una condizione in cui le ossa diventano più deboli a causa della bassa densità minerale ossea legata al calo degli ormoni riproduttivi, in particolare degli estrogeni.

Questa ricerca, tra le altre, ha dimostrato un legame tra l'assunzione di isoflavoni e la riduzione del rischio di osteoporosi.

Uno studio del 2015 condotto su 60 donne in premenopausa ha rilevato che l'assunzione di 150 ml di estratto di trifoglio rosso contenente 37 mg di isoflavoni al giorno per 12 settimane ha ridotto la perdita di densità ossea nella colonna lombare e nel collo, rispetto al gruppo placebo.

Diverso il caso del trifoglio in postmenopausa, che non ha prodotto risultati quando è stato analizzato nel corso di un altro studio concentratosi su circa 150 donne. Dunque, la conclusione è che sono necessari ulteriori studi per confermare gli effetti benefici del trifoglio rosso.

Trifoglio rosso e colesterolo

Anche in questo caso non sono molto ampi gli studi a supporto dell'efficacia del trifoglio rosso per il colesterolo, ma dal campione analizzato sembra che questa pianta svolga un ruolo anche nel tenere a bada il colesterolo cattivo, migliorando la salute del cuore nelle donne in postmenopausa.

Uno studio del 2015 ha preso in esame 147 donne in postmenopausa, nelle quali è stata osservata una diminuzione del 12% del colesterolo LDL (cattivo) dopo l'assunzione di 50 mg di trifoglio rosso al giorno per la durata di 1 anno.

E ancora: una revisione di studi su donne in postmenopausa che hanno assunto trifoglio rosso per 4-12 mesi ha mostrato l'aumento di colesterolo HDL (buono) e una diminuzione del colesterolo totale e LDL (cattivo).

Da ribadire, tuttavia, che questi studi non sono del tutto sufficienti a dimostrare l'effetto del trifoglio rosso sul colesterolo e soprattutto bisogna considerare eventuali variabili ben piú impattanti come lo stile di vita.

Trifoglio rosso per la pelle e i capelli

Nella medicina tradizionale, l'estratto di trifoglio rosso veniva utilizzato per la salute di pelle e capelli. Anche in questo caso sono necessarie ulteriori prove a supporto.

Quelle disponibili ad oggi sono frutto di studi condotti su donne in postmenopausa che hanno ottenuto miglioramenti nella struttura e nell'aspetto di pelle e capelli, dopo aver assunto 80 mg di estratto di trifoglio rosso per 90 giorni. Come emerge da questo studio.

Ma non sono solo le donne a beneficiare delle presunte proprietà di questa pianta. Da un altro studio condotto su 30 uomini, infatti, è emerso un aumento del 13% del ciclo di crescita dei capelli (anagen) e una diminuzione del 29% del ciclo di perdita dei capelli (telogen) in seguito all'applicazione di estratto di trifoglio rosso al 5% sul cuoio capelluto per 4 mesi, rispetto al gruppo placebo.

Come usare il trifoglio rosso e in quali dosaggi

Il trifoglio rosso si trova in commercio come integratore, tintura ed estratto. Ma con i suoi fiori essiccati, ricchi di composti attivi, si possono fare anche le tisane. I dosaggi degli integratori si aggirano tra 40 e 80 mg.

Per preparare una tisana con il trifoglio rosso, si possono mettere 4 grammi di fiori essiccati in una tazza (250 ml) di acqua bollente e lasciar riposare per 5-10 minuti. È consigliabile limitarsi a 1-3 tazze al giorno (circa 240-720 ml), dato che consumarne in quantità maggiori potrebbe causare alcuni effetti collaterali.

Effetti collaterali e controindicazioni del trifoglio rosso

Il trifoglio rosso non espone a rischi particolari e, in genere, risulta essere ben tollerato. Anche se sono rari, ci possono essere, però, casi in cui si manifestano effetti collaterali e controindicazioni, anche a causa di alcune interazioni farmacologiche. 

Il trifoglio rosso può interagire con alcuni farmaci, come per esempio i contraccettivi orali e con le terapie ormonali sostitutive che contengono estrogeni come estradiolo, etinilestradiolo o levonorgestrel.

In questo caso, i medicinali assunti potrebbero essere meno efficaci o subire interferenze a causa delle proprietà estrogeniche dei fitoestrogeni che si trovano nel trifoglio rosso, causando disturbi emorragici.

Un'altra classe di farmaci potenzialmente critici sono quelli metabolizzati dal fegato. Il trifoglio rosso potrebbe interferire con il modo in cui il fegato gestisce questi farmaci.

Inoltre, i composti della pianta possono interagire anche con anticoagulanti e antiaggreganti, come aspirina, ibuprofene, diclofenac, aumentando il rischio di sanguinamento, a causa dell'effetto combinato sul rallentamento della coagulazione

Tra i potenziali effetti collaterali, in caso di abuso si possono verificare queste condizioni: mestruazioni prolungate, sanguinamento vaginale, irritazione della pelle, nausea e mal di testa, dolori muscolari.

Il trifoglio rosso è sconsigliato in particolare alle donne incinte o in allattamento per la sua attività fitoestrogenica che può interferire con l'equilibrio ormonale.

Infine, anche in presenza di tumori sensibili agli estrogeni, come cancro al seno, all'utero o alle ovaie, o in presenza di endometriosi e fibromi uterini, il trifoglio rosso potrebbe peggiorare la condizione agendo come un estrogeno.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Luca Berton
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