Il selenio è un minerale che si trova in piccolissime quantità nell’organismo; viene assunto attraverso gli alimenti e la quantità presente nel suolo influenza la quantità presente negli alimenti di origine vegetale.
Si tratta di una delle sostanze essenziali per il corpo che può essere utilizzata per prevenire malattie tra cui:
Il selenio è un antiossidante naturale, e tra i benefici si ricordano la sua azione protettiva nei confronti dei radicali liberi si traduce in protezione dall'invecchiamento e conservazione dell’elasticità dei tessuti.
La sua assunzione equilibrata è di grande importanza, infatti, tutte le malattie legate all’invecchiamento sono influenzate dall’azione del selenio.
Il selenio è un componente essenziale del sistema enzimatico, e partecipa nel processo di trasformazione della tiroxina in triiodotironina, gli ormoni tiroidei.
Il rapporto tra selenio e tiroide è importante: infatti esso svolge un ruolo primario nel supportare la funzionalità tiroidea. Difatti, generalmente si pensa che sia lo iodio l'elemento fondamentale per il corretto funzionamento di quesa ghiandola, poiché le permette di secernere gli ormoni. Il selenio, invece, come anticipato, è fondamentale nel processo di conversione dalla tiroxina (T4) in triiodotironina (T3).
Oltre a ciò, una carenza di questo elemento può determinare squilibri nell'organismo, ma anche lo sviluppo di malattie autoimmuni della tiroide (tiroiditi autoimmuni).
Il livello di assunzione giornaliera di selenio è di circa 50 mcg una persona adulta e non dovrebbe superare i 400 mcg; una quantità superiore a 400 mcg al giorno può causare intossicazione da selenio.
Non esiste un dosaggio raccomandato, tuttavia è noto che in quantità elevate possono dare effetti tossici:
Nelle donne in gravidanza e in fase di allattamento la dose raccomandata è pari a 65‐75 mcg/die.
Nei neonati fino a 6 mesi la dose quotidiana consigliata è pari a 10 mcg.
Per i bambini, la dose sale a 15 mcg tra 6 mesi e 1 anno; arriva a 20 mcg tra 1 e 6 anni; diventa 30 mcg tra i sette ed i dieci anni e giunge a 40 mcg tra gli 11 ed i 14 anni.
La carenza cronica di questo elemento provoca il morbo di Keshan, una patologia cardiaca, diffusa in alcune aree della Cina i cui terreni sono particolarmente poveri di questo elemento.
Bassi livelli di selenio sono collegati ad un maggior rischio di: cancro, disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie ed altre patologie associate al danno da radicali liberi, inclusi l'invecchiamento precoce e la formazione di cataratta.
La carenza di tale elemento è associata in particolare al cancro del colon retto, del pancreas, della prostata, del polmone, della vescica. Il nostro corpo non può produrre selenio, ed è quindi assolutamente necessario assumerlo con la nostra alimentazione.
Il selenio è presente nei cereali integrali e nei prodotti animali, nella frutta e nella verdura. Tra gli alimenti contenenti questo prezioso elemento troviamo:
La quantità di questo elemento nei cereali dipende dalla quantità di selenio presente nel suolo.
Il selenio agisce in sinergia con la vitamina E, per questo motivo i due princìpi nutritivi sono frequentemente associati negli integratori alimentari ad azione antiossidante.
Permette la produzione di glutatione perossidasi, un enzima antiossidante che coopera con la vitamina E per proteggere le membrane cellulari dall’ossidazione causata dai radicali liberi.
La quantità di selenio si misura soprattutto tramite analisi delle unghie, ma anche dei capelli e del sangue.
Per ridurre il rischio di cancro al pancreas, il più eclatante dei tumori, bisognerebbe mantenere adeguati livelli di selenio associato con due vitamine: C ed E.