Cosa sono i gastroprotettori?
Si definiscono gastroprotettori i
farmaci che mirano alla protezione dello stomaco, in modo specifico alla mucosa dello stomaco,
da eventuali danni, come ad esempio:
Il farmaco protettore gastrico può diversificarsi per:
- principio attivo;
- target dell’azione;
- meccanismo di azione.
I gastroprotettori devono essere utilizzati solo quando sono strettamente necessari, non solo perché prevedono degli effetti collaterali anche gravi, ma anche perché l’utilizzo prolungato pregiudica la salute generale e dello stomaco.
Gastroprotettori naturali
Quando il reflusso acido non è cronico e nemmeno invalidante, ma solo un fastidio leggero che si ha dopo pranzo, è possibile ricorrere prima che ai farmaci, ad alcuni
rimedi naturali.
Innanzitutto, è consigliabile valutare di che genere è il reflusso e se è scatenato da cause quali:
Se si soffre spesso di acido, è necessario evitare gli alimenti che possono scatenare tale disturbo e adottare una dieta più leggera, evitando: caffè, cioccolata, sughi, cibi complessi, fritto e alimenti particolarmente speziati e grassi a favore di verdura e frutta fresca.
Esistono, inoltre, degli alimenti che sono considerati dei gastroprotettori naturali, quali:
- mele, grazie alla loro azione antiinfiammatoria e agli enzimi che contengono, come pectina e glicina;
-
bicarbonato di sodio, che grazie ad una semplice reazione chimica, elimina l’acido in eccesso nello stomaco;
- succo di aloe vera;
- aceto di mele, preso prima di mangiare favorisce la digestione ed evita il reflusso;
- tisana alla camomilla, bevuta comunque a temperatura ambiente e mai troppo calda;
- liquirizia, crea una barriera protettiva nello stomaco che ne protegge la mucosa.
In ogni caso, il consulto con il proprio medico è sempre opportuno.
Elenco dei gastroprotettori
Il
protettivo gastrico può differenziarsi per molti aspetti. Una delle principali caratteristiche che contraddistingue il farmaco è il
principio attivo, che ne determina il nome e la tipologia.
Infatti,
esistono diversi tipi di farmaci gastroprotettori, per esempio:
-
inibitori della pompa protonica, detti anche IPP: agiscono inibendo la secrezione acida dello stomaco e quindi ostacolando attraverso delle reazioni chimiche la produzione di acido cloridrico. Questi farmaci hanno una durata di azione molto lunga. I farmaci più diffusi di questa categoria sono: Omeprazolo, Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo e Rabeprazolo;
-
antagonisti dei recettori istaminici H2, detti anche antistaminici H2: agiscono inibendo la secrezione acida dello stomaco in modo diverso dagli inibitori della pompa protonica. Infatti, tale categoria di farmaci interrompe la catena di reazioni che permette il rilascio dell’acido cloridrico da parte delle cellule endocrine presenti a livello gastrico. I farmaci più comuni sono: Cimetidina, Ranitidina, Nizatidina e Famotidina;
-
misoprostolo, protettore gastrico analogo sintetico della prostaglandina E1, abbreviato anche in PGE1: agisce esercitando un’azione citoprotettiva verso la mucosa gastrica. Infatti, tale principio attivo aumenta la secrezione di bicarbonato e muco, prevenendo eventuali danni alla mucosa gastrica. Questo genere di farmaco è impiegato di frequente per evitare i danni causati dai FANS;
-
sucralfato: consiste in un agente citoprotettivo che permette la formazione di un gel, che funge da barriera protettiva per la mucosa gastrica. Grazie alla sua azione, è possibile prevenire il contatto della mucosa dello stomaco con l’acido cloridrico ed evitare eventuali lesioni. Inoltre, questo protettore gastrico permette di inibire anche l’attività della pepsina;
-
bismuto colloidale: esercita un’azione citoprotettiva, stimola la sintesi delle prostaglandine e del bicarbonato e impedisce l’adesione alla mucosa dei batteri Helicobacter pylori, proprio per questo motivo viene impiegato nella terapia di eradicazione di tali batteri che possono causare l’ulcera;
-
antiacidi: non sono dei veri e propri farmaci gastroprotettori perché non aumentano le difese della mucosa gastrica, ma agiscono neutralizzando l’acido dello stomaco in eccesso senza ostacolarne la produzione. I più diffusi sono il bicarbonato di sodio, il carbonato di calcio, l’idrossido di alluminio e di magnesio.
Effetti collaterali dei gastroprotettori
I farmaci gastroprotettori devono essere utilizzati con estrema cautela, dopo aver consultato il proprio medico di base, nonostante siano farmaci da banco, e solo quando sono strettamente necessari.
Infatti, questa categoria di farmaci potrebbe:
- indebolire il processo digestivo per carenza di acido;
- alterare il microbiota intestinale;
- aumentare il rischio di infarto e ictus
- a lungo termine, portare a calcificare le arterie
- abbassare le difese immunitarie;
- aumentare il rischio di tumori e intolleranze alimentari;
- alterare l’assorbimento di vitamine e minerali essenziali.
Infine, tra gli effetti collaterali più comuni si possono menzionare:
- stipsi;
- mal di stomaco;
- nausea;
- vomito.
Gravidanza e gastroprotettori: cosa sapere?
Durante la
gravidanza, le donne soffrono molto spesso di
reflusso gastroesofageo.
Tale disturbo
può essere risolto in modo naturale:
- cercando di non consumare cibi grassi e pesanti;
- evitando di piegarsi in avanti o sdraiarsi subito dopo aver mangiato;
- dormendo con la testa leggermente sollevata rispetto al resto del corpo.
Se anche in questo modo l’acido continua a dare fastidio, è necessario ricorrere ai farmaci. Secondo delle recenti ricerche, l’utilizzo degli inibitori della pompa e degli antiacidi in gravidanza non incide negativamente sullo sviluppo del
feto.
È comunque di fondamentale importanza consultare il proprio medico curante prima di assumere qualunque farmaco, anche da banco.