Quale intervento fare in caso di disturbi alla vena safena?
Salve,
ho 49 anni e sono stato sottoposto ad un primo intervento sulla safena nel 1991, poi un secondo nel 1998, adesso mi devo sottoporre al terzo. Un chirurgo mi ha detto che mi hanno fatto l'intervento sbagliato ed ha causato una recidiva; l'intervento giusto, secondo lui, è quello di Arthur Li, mentre il chirurgo dell'ospedale vicino casa dice che è sufficiente un'altra varicectomia. Io non so in che direzione andare.
Grazie
ho 49 anni e sono stato sottoposto ad un primo intervento sulla safena nel 1991, poi un secondo nel 1998, adesso mi devo sottoporre al terzo. Un chirurgo mi ha detto che mi hanno fatto l'intervento sbagliato ed ha causato una recidiva; l'intervento giusto, secondo lui, è quello di Arthur Li, mentre il chirurgo dell'ospedale vicino casa dice che è sufficiente un'altra varicectomia. Io non so in che direzione andare.
Grazie
Risposta
Buongiorno,
per proporre o meno una revisione dello sbocco safeno femorale in caso di recidiva, è necessario basarsi sul dato dell'ecocolordoppler.
Nel caso la neocross presentasse un punto di fuga di almeno 4 mm di diametro, è indicata la revisione chirurgica secondo LI.
Nel caso la neocross presentasse un punto di fuga di almeno 4 mm di diametro, è indicata la revisione chirurgica secondo LI.
Nel caso invece la dimensione della comunicazione determinante reflusso fosse inferiore, è proponibile un trattamento sclerosante della stessa con eventuale completamento chirurgico di varicectomia.
Anche una semplice varicectomia in questo caso potrebbe essere sufficiente, monitorando nel tempo la neocross.
Infatti, una revisione chirurgica comporta la possibilità di una compromissione del pacchetto linfonodale e conseguente stasi linfatica periferica.
Infatti, una revisione chirurgica comporta la possibilità di una compromissione del pacchetto linfonodale e conseguente stasi linfatica periferica.
È necessaria un'indicazione assoluta e certa di revisione, prima di aggredire la regione inguinale una seconda volta.
Un saluto
Dr. Fulvio D'Angelo
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