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Quali sono i rischi meno noti provocati dalle tonsille gonfie?

Mio figlio di 10 anni soffre di tonsille gonfie. Probabilmente, dovrei iniziare a pensare alla possibilità di farlo sottoporre ad una tonsillectomia (secondo ovviamente le indicazioni del pediatra). Mi spaventa, infatti, il suo respiro durante la notte. Quando lo osservo, e ultimamente sempre più spesso interrompendo così anche il mio sonno, noto che respira con la bocca aperta ed emette un suono, come un russare. Temo possa andare in apnea: è tra i rischi reali o è solo una mia ansia?

Risposta

Dr. Riccardo Gobbi - Otorinolaringoiatra - Esperto Otorino EOS-DRS in disturbi respiratori in Sonno - Dirigente Medico ORL Dipartimento Testa e Collo
 AUSL ROMAGNA U.O Otorinolaringoiatria e Chirurgia Orale - Ospedale Morgagni-Pierantoni, Forlì.

Buonasera Signora,
non c’è motivo di allarmarsi, nonostante la tua preoccupazione sia assolutamente lecita. 

La prima cosa che posso consigliarti di fare è di porre molta attenzione al respiro notturno di tuo figlio. Dormire accanto a lui, in questo caso, potrebbe essere un’ottima soluzione (seppur temporanea). Solo così, infatti, potrai rilevare attentamente se il suo respirare è affannoso, se vi sono pause di tipo apnoico, se vi è l’insorgenza di un russamento o, ancora, se il sonno è disturbato.

Non sono rari i casi, infatti, in cui la problematica dell'ipertrofia tonsillare si accompagni ad un disturbo di tipo respiratorio e, in modo più specifico, alla cosiddetta sindrome delle apnee notturne (OSAS). La patologia con il tempo può produrre un affaticamento cardio-respiratorio: la presenza di una parziale ostruzione delle vie aeree, infatti, determina una riduzione dell’ossigenazione che, a sua volta, causa quei micro-risvegli che caratterizzano la sindrome, insieme al russamento e a delle brevi apnee. 

È bene non preoccuparsi ma, al contempo, tenere sotto controllo la respirazione notturna del tuo bambino. Rivolgiti al suo pediatra che, nel caso sospettasse la presenza della sindrome, ti consiglierà di effettuare una polisonnografia, ovvero quell’esame diagnostico di monitoraggio del sonno.

Sottoporsi a questo test per confermare o scartare la diagnosi è fondamentale: in età pediatrica, infatti, l’OSAS può causare problemi cardio-vascolari, determinare scarso accrescimento così come problematiche di tipo comportamentale o di apprendimento. 

Buona fortuna
Risposta a cura di
Redazione Pazienti Redazione
Redazione Pazienti
medico generale
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