Il
test di provocazione consiste nella somministrazione controllata di un farmaco allo scopo di individuare eventuali
reazioni di ipersensibilità. Nonostante sia ritenuto il test più importante e dirimente nella diagnostica di
allergia a farmaci, rimane una procedura spesso controversa e in alcuni casi non ancora validata.
Tale test, nella pratica clinica, si rende necessario nei casi in cui la storia clinica sia evocativa di reazione allergica, ma i
test cutanei risultino negativi. In questa situazione, un test di provocazione è positivo in meno del 20% dei casi.
Possibili spiegazioni della discordanza fra
test cutanei e
test di tolleranza sono:
- un intervallo troppo lungo tra reazione allergica e test cutanei,
- differenze antigeniche tra farmaco utilizzato per la diagnosi e quello utilizzato per il test di tolleranza,
- reazioni dovute ai metaboliti e non alla forma nativa del farmaco,
- presenza di reazioni a eccipienti
Cordiali saluti