Come si cura l'ansia di una donna che ha forti tachicardie e tutti gli esami perfetti?
Buongiorno, da sempre, ho sofferto di tachicardie, a volte sono svenuta, ma il tutto andava sempre inteso come attacchi di panico o abbassamento di pressione e per tutto l'arco della giornata ritornavo nelle mie forze, svolgendo le mie normali attività senza stancarmi mai. Da luglio 2017, le cose sono cambiate, al mattino alle 5 in piedi, dato il caldo, il lavoro abbastanza pesante, un alimentazione un po' povera, assumo 2 compresse di caffeina per paura di perdere l'energia, dopo 20 minuti, inizio a sentire il cuore che sfonda il petto, chiamo i soccorsi, al loro arrivo avevo i battiti a 180, in ps mi fanno una tac d'urgenza, esami, visita neurologica, tutto nella norma, diagnosi verosimili crisi d'ansia, mi prescrivono il Lexotan. Nei giorni successivi, faccio fatica a reggermi in piedi, cammino senza piegare le gambe, in 15 giorni ritorno me stessa, forte e energica senza Lexotan. A novembre 2017, sono in relax, un'improvvisa tachicardia mi assale, mi sdraio, prendo un biscotto, un po' d'acqua, con la mandibola storta, braccio e gamba sinistra immobilizzati, arrivano i soccorsi, battiti 140: piastrine 93000, globuli bianchi 12000, il resto tutto bene. Passano i giorni prendendo il Lexotan, ma continuo a sentirmi appena mi alzo dal letto una forte tachicardia e non riesco a stare in piedi, mi devo sdraiare. Vado da un cardiologo, gli dico che abbiamo casi di forame ovale pervio in famiglia. Mi fa l'ecocardio, tutto regolare, mi prescrive una risonanza magnetica encefalo, gliosi aspecifica nella sostanza bianca, il resto tutto bene. Vado da un altro cardiologo. Prendo il Cardicor. Mi dicono di smettere di fumare, di togliere il Nexplanon, oltre al Cardicor prendo Cardioaspirina e faccio la microembolizzazione transcranica per sospetti attacchi ischemici transitori. Devo fare un transesofageo cardiaco e ecocolordoppler dei vasi arti inferiori, più tutti gli esami del sangue, poi risultati normali. È veramente da ricondurre tutto all'ansia?
Risposta
Innanzitutto, ci tengo a precisare che non ho conoscenze mediche, quindi consiglio caldamente di continuare e rivolgerti ad un cardiologo per le problematiche di cui hai scritto.
Per quanto riguarda l'
ansia, è sicuramente vero che in molti casi può incidere sul funzionamento del
cuore, del
sistema nervoso centrale e periferico, sulla digestione, sulle soglie del dolore e su tutta una serie quindi di
sintomi somatici non sempre ben distinguibili da quelli provocati da una patologia fisica.
Ti posso perciò consigliare di provare a rivolgerti anche ad uno specialista del settore, uno
psicoterapeuta, che ti aiuti ad identificare eventuali
cause psicologiche che ti possono creare ansia, per poi imparare a "disinnescare" quei meccanismi che si instaurano a partire a volte anche da situazioni molto comuni. Si tratta di un malessere diffuso, ma che non andrebbe ignorato e che andrebbe curato non solo con
ansiolitici.
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