La milza è l’unico organo che può rimuovere dal torrente circolatorio particolari elementi (cellule ematiche invecchiate, batteri capsulati).
Le conseguenze dell’asplenismo sono:
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piastrinosi post-chirurgica transitoria, spesso > 1×10^6/µl, con pericolo di trombosi;
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linfocitosi post-chirurgica (linfociti B);
- comparsa di corpi intra-eritrocitari di Howell-Jolly. La loro assenza, dopo splenectomia, depone per l’esistenza di una o più milze accessorie;
- ridotta sintesi di IgG e IgM;
- ridotta funzionalità del sistema monocito-macrofagico;
- deficit della funzione filtrante nei confronti di batteri, in particolare batteri capsulati (pneumococchi, Haemophilus influenzae B), con aumento del rischio di sepsi per tutta la durata della vita. La forma più grave è l’OPSI (overwhelming post-splenectomy syndrome): sepsi acuta generalmente da pneumococco, con coagulazione intravasale disseminata (DIC) ed elevato tasso di mortalità (> 50%). Profilassi anti-infettiva: vaccinazione pre-splenectomia contro lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae B; «tesserino» personale che, in caso d’emergenza, segnali l’assenza di milza; profilassi antibiotica, in caso di interventi/manovre strumentali sul cavo orale; somministrazione precoce di antibiotici in caso di febbre e brividi, con evtl. indicazione di antibiotici per autosomministrazione in caso di necessità.
Rottura della milza: lacerazione acuta contemporaneamente della capsula e del parenchima splenico con immediato emoperitoneo. Rottura della milza in 2 tempi: inizialmente, rottura del parenchima e solo successivamente, dopo una latenza da ore a settimane, lacerazione della capsula con emoperitoneo. La causa più frequente è un trauma contusivo dell’addome. In caso di splenomegalia da altra causa, può essere sufficiente un trauma minimo.
Diagnosi 1. anamnesi del trauma ed eventuali segni contusivi dell’ipocondrio sinistro, talvolta fratture costali sinistre (20%)
Diagnosi 2. comparsa di shock emorragico (ipovolemico): polso tachicardico, Hb e Ht (in caso di rottura in 2 tempi, solo dopo il tempo di latenza)
Diagnosi 3. eventuale dolore gravativo in ipocondrio sinistro o dolori al fianco sinistro, raramente dolore alla spalla sinistra
Diagnosi 4. ecografia/TC (metodi di scelta).
Terapia 1. ripristino della volemia/trasfusione di sangue
Terapia 2. tentativo di un intervento conservativo (in particolare nei bambini), altrimenti resezione parziale della milza o splenectomia. Effetti indesiderati:
leucocitosi, piastrinosi, sepsi postsplenectomia. La frequenza di tale anomalie risulta essere dell'1% dei casi.
La milza è un importantissimo organo che svolge numerose funzioni, alcune di esse ancora non perfettamente comprese. In età fetale, durante lo sviluppo, svolge un'importante funzione emopoietica, ovvero concorre alla formazione dei globuli rossi. Questa attività viene persa con il tempo, ma può essere riacquistata in seguito ad alcuni casi gravi, come ad esempio una forte emorragia interna. Insieme al
fegato, permette l'
emolisi ovvero permette la distruzione dei globuli rossi invecchiati (sferociti) e quindi concorre al ricambio del sangue, inoltre, serve da luogo di immagazzinamento del ferro derivante dai globuli rossi distrutti per permettere il suo riciclo. Funge da riserva di globuli rossi che possono entrare nel circolo sanguigno in casi di necessità (intensa attività fisica, emorragie, intossicazioni ed asfissia). Negli adulti, svolge un ruolo sostanziale nella formazione di cellule bianche del sangue (linfociti e monociti) che sono importantissimi per difenderci dalle malattia, inoltre permette la formazione di anticorpi. E' in grado di regolare anche la
pressione sanguigna, sequestrando o rilasciando sangue quando necessario. Funge anche da riserva di piastrine e di
fibrinogeno (un'importantissima proteina presente nel sangue che viene trasformata in fibrina da un'altra proteina, la
trombina, e serve per la coagulazione del sangue). Senza milza si può vivere, ma la splenectomia (rimozione della milza) può portare delle conseguenze, come ad esempio una maggiore suscettibilità alle infezioni, specialmente lo pneumococco (il batterio responsabile di
otiti,
meningiti e
polmoniti) aumento del
rischio trombotico (formazioni di trombi) e
cardiopatie trombotiche.