Come leggere uno spermiogramma che diagnostica una teratozoospermia?
Salve,
sono un uomo di 37 anni. Nel 2008, con la precedente compagna, cercavo una gravidanza e, visto che non arrivava, ho fatto lo spermiogramma con risultato teratozoospermia severa. Ad oggi, avendo cambiato compagna, ho rifatto l'esame e il risultato non sembra così critico come allora: "aspetto: opalescente, quantità: 0,8 ml, colore: bianco giallastro, ph: 7,7, numero nemaspermi: 62 milioni/ml, mobilità al prelievo: 65%, mobilità dopo 2 ore: 60%, mobilità dopo 24 ore: 0%, forme normali: 57%, forme appuntite: 11%, forme arrotondate: 10%, forme doppie: 8%, forme amorfe: 14%, anomalie spermatogenesi: assenti 30-40, leucociti p.c.m 6-8, emazie p.c.m, rare cellule tonde, presenza cellule epiteliali, assenza movimenti circa 35%, assenza agglutinazione, presenza flora batterica mista", sono sottolineati in grassetto la bassa quantità e il numero di nemaspermi bassi. Che cosa ne pensate?
Grazie
sono un uomo di 37 anni. Nel 2008, con la precedente compagna, cercavo una gravidanza e, visto che non arrivava, ho fatto lo spermiogramma con risultato teratozoospermia severa. Ad oggi, avendo cambiato compagna, ho rifatto l'esame e il risultato non sembra così critico come allora: "aspetto: opalescente, quantità: 0,8 ml, colore: bianco giallastro, ph: 7,7, numero nemaspermi: 62 milioni/ml, mobilità al prelievo: 65%, mobilità dopo 2 ore: 60%, mobilità dopo 24 ore: 0%, forme normali: 57%, forme appuntite: 11%, forme arrotondate: 10%, forme doppie: 8%, forme amorfe: 14%, anomalie spermatogenesi: assenti 30-40, leucociti p.c.m 6-8, emazie p.c.m, rare cellule tonde, presenza cellule epiteliali, assenza movimenti circa 35%, assenza agglutinazione, presenza flora batterica mista", sono sottolineati in grassetto la bassa quantità e il numero di nemaspermi bassi. Che cosa ne pensate?
Grazie
Risposta
Caro Utente,
aldilà delle differenze che sempre caratterizzano il paragone tra due esami soggettivi, va sottolineato come l'esame trasmesso non segua i criteri consigliati dal WHO 2010 e, quindi, vada ritenuto poco attendibile e da ripetere aggiornando la diagnosi andrologica che va riferita ad una nuova partner.
aldilà delle differenze che sempre caratterizzano il paragone tra due esami soggettivi, va sottolineato come l'esame trasmesso non segua i criteri consigliati dal WHO 2010 e, quindi, vada ritenuto poco attendibile e da ripetere aggiornando la diagnosi andrologica che va riferita ad una nuova partner.
Cordialità
Dr. Pierluigi Izzo
andrologo
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