Miele e diabete: tutto quello che c'è da sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Luglio, 2024

Del miele

Le persone che soffrono di diabete possono mangiare il miele? È vero che questo alimento è preferibile rispetto allo zucchero? E se sì, quali sarebbero i suoi presunti benefici?

Ecco tutto quello che c'è da sapere su miele e diabete.

Miele e diabete: cosa occorre sapere

Il legame tra diabete e miele è da sempre molto stretto, come testimonia anche il termine "mellito" associato a questa patologia. Mellito significa infatti "dolce come il miele" e fa riferimento al fatto che le urine di chi soffre di questa malattia si caratterizzano per il loro tipico sapore dolciastro.

Il miele è una sostanza ricca di benefici per l'organismo, inoltre si contraddistingue per il suo sapore aromatico e morbido, che lo differenzia, dal punto di vista olfattivo, dallo zucchero semplice.

Il miele apporta inoltre buoni quantitativi di sali minerali e di vitamine, ed esercita un'azione emolliente e antibatterica sulle vie respiratorie.

Allo pari dello zucchero, che fornisce energia al corpo ma che incide fortemente sulla glicemia, anche il miele deve essere ridotto da chi soffre di diabete.


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Il miele per i diabetici dovrebbe quindi essere considerato alla stessa stregua del saccarosio, e dovrebbe quindi essere consumato con attenzione.

Molte persone, tuttavia, preferiscono utilizzare il miele al posto dello zucchero, sia per una questione organolettica, sia perché ritengono che abbia un potere dolcificante maggiore.

I due alimenti possono essere sfruttati in modo praticamente identico, a patto di non esagerare con le quantità e di seguire le indicazioni del proprio medico.

Qual è l'indice glicemico del miele?

L'indice glicemico del miele è pari a 55, contro il 61 del saccarosio (ovvero dello zucchero dolce).

Il rapporto tra glicemia e miele è quindi molto simile a quello che contraddistingue lo zucchero bianco e, al di là delle differenze organolettiche tra i due prodotti, si può affermare che l'effetto della loro introduzione sulla glicemia nel sangue è pressoché identico.

Secondo quanto emerso da alcuni studi, sembra tuttavia che il miele abbia la capacità di non provocare il repentino innalzamento della glicemia alla pari dello zucchero, probabilmente a causa della presenza di altre sostanze contenuto al suo interno.

Il miele è infatti ricco di vitamine, sali minerali e di altri composti, che lo differenziano notevolmente dal saccarosio che, invece, contiene solo zuccheri semplici.

Se infatti lo zucchero è costituito al 100% da zuccheri semplici (come glucosio e fruttosio), nel miele questa percentuale scende all'80%.

Meglio miele o zucchero per il diabete?

Sono molti i pazienti che si chiedono se sia vero che il miele è indicato per i diabetici, con la convinzione che questo prodotto sia preferibile allo zucchero in termini di ricaduta glicemica sull'organismo.

Alcuni studi scientifici condotti recentemente sembrano evidenziare i numerosi aspetti benefici di questo prodotto, dovuti principalmente all'abbondante varietà di sostanze contenute al suo interno.

In uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition Reviews, ad esempio, alcuni ricercatori dell'Università di Toronto hanno dimostrato come il consumo moderato di piccole quantità di miele possa effettivamente contribuire ad abbassare la glicemia a digiuno, oltre che il colesterolo definito "cattivo".

Il miele farebbe invece aumentare la percentuale dei grassi "buoni", ovvero il colesterolo HDL, e, se introdotto in dosi ridotte, potrebbe esercitare un'azione protettiva nei confronti dei rialzi glicemici.

I motivi alla base sarebbe dovuti al fatto che il miele contiene un mix di varie sostanze, fra cui acidi organici, proteine e sali minerali, oltre ai semplici zuccheri.

Del miele

La presenza di differenti sostanze nutritive all'interno del miele, fra cui diversi batteri, esercita un'azione positiva nei confronti dell'organismo, sia per quanto riguarda l'assimilazione dei grassi, che in relazione al carico glicemico.

Il miele contiene l'isomaltulosio, ovvero uno zucchero che ha la capacità di favorire la crescita di batteri come il Lactobacillus acidophillus, il Lactococcus lactis e il Saccharomyces cerevisae, tutti elementi essenziali per un microbiota intestinale in salute.

Il miele contiene inoltre i flavonoidi, dalla spiccata azione antiossidante, e dei composti fenolici, che aiutano ad assorbire meno colesterolo LDL, ovvero il grasso cosiddetto "cattivo", oltre ad avere proprietà antitumorali e antinfiammatorie.

Il miele per diabetici può quindi rappresentare una valida alternativa allo zucchero bianco o integrale, a patto però di rispettare le quantità consigliate dal proprio medico.

Pur essendo dotato di una maggior capacità di edulcorare gli alimenti, infatti, il miele, a causa della sua consistenza semiliquida, risulta molto meno facile da dosare rispetto al saccarosio, e quindi può divenire più facile esagerare con le quantità.

Miele e glicemia: quanto ne può mangiare un diabetico?

Se è vero, come dimostrano i risultati di recenti studi scientifici, che mangiare una piccola quantità di miele può avere un effetto protettivo sulla salute dei pazienti diabetici, a quale dose occorre fare riferimento?

La dose indicata dagli studiosi è pari a 2 cucchiai di miele al giorno, ovviamente in sostituzione ad altre sostanze dall'azione edulcorante, come ad esempio lo zucchero semplice o gli sciroppi, tuttavia è sempre preferibile fare riferimento alle indicazioni ricevute dal proprio medico.

Sembra che il prodotto da preferire, ovvero quello che presenta le proprietà più efficaci, sia il miele grezzo e quello ricavato dai fiori singoli. Il miele d'acacia, così come di trifoglio, risultano ottime alternative allo zucchero tradizionale, a patto di scegliere versioni non pastorizzate.

Il processo di pastorizzazione prevede di sottoporre l'alimento a una cottura superiore a 65° per almeno dieci minuti e serve per eliminare la totalità dei batteri.

A differenza di quello pastorizzato, il miele grezzo mantiene intatti i batteri probiotici (fra cui i lactobacilli), i quali sono estremamente benefici per il rinforzo del sistema immunitario.

Un altro consiglio utile per sfruttare tutti i benefici del miele, è quello di abbinarlo ai grassi.

Gli alimenti ricchi di lipidi, come ad esempio la frutta secca, aiutano infatti a ridurre l'impatto della glicemia, e proprio per questo motivo viene spesso consigliato di consumare miele e alimenti grassi all'interno dello stesso pasto.

In conclusione, il miele se assunto in dosi corrette non provoca alcun problema nel paziente diabetico. Chiaramente il quantitativo rimane sempre l’elemento discriminante

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Berton
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