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Come avviene la diagnosi di sla o sclerosi multipla?

Sono un ragazzo di 24 anni, ho fatto già tutte le analisi utili per togliere possibili dubbi (elettromiografia e risonanza magnetica), ma i sintomi probabilmente legati a sla o sclerosi multipla continuano a non abbandonarmi: continue fascicolazioni, che adesso però assumono un aspetto diverso dal solito che non riesco a spiegare con parole diverse; bollore sotto pelle; comparsa di bollicine sulla lingua con tanto di fascicolazioni; mascella indolenzita. È come se da 4 mesi portassi un peso sulla gamba destra, sono stato già visitato da 2 neurologi e tutti e 2 mi hanno liquidato come soggetto ansioso e ipocondriaco (anche se quando sono stato visitato non avevo tutti questi sintomi). Che cosa posso fare?

Risposta

La differenza tra sclerosa laterale amiotrofica (SLA) e sclerosi multipla è abissale sia come sintomatologia sia come origine e causa/e delle patologie: la prima è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che colpisce ad un'età dopo i 40 anni, con evoluzione cronica, disabilitante e può variare nella sintomatologia d'esordio; le fascicolazioni ci sono e vengono viste ad una valutazione neurologica da parte dell'esaminatore nonché confermate all'esame di elettromiografia.

La seconda è, alla tua età e nella maggioranza dei casi, ad evoluzione recidivante-remittente, cioè presenta dei sintomi, legati ad un'infiammazione subacuta del sistema nervoso centrale che possono, dopo un periodo di qualche settimana o al massimo un mese, regredire completamente o parzialmente.

In questi casi, la risonanza magnetica all'encefalo evidenzia delle aree alterate che aiutano nella diagnosi.

Vorrei tranquillizzarti per queste due malattie in quanto la tua età, i tuoi disturbi, la negatività dei due esami strumentali e la valutazione da parte di due neurologi escludono, per fortuna, entrambe le forme.

Capisco che tu non stia bene, ma non è cercando una malattia specifica che puoi stare meglio. Lascia perdere le informazioni internet o quant'altro: rischiano di confonderti. Eventualmente puoi parlare dei tuoi disturbi con un medico con cui ha confidenza e che ti dedichi un po' di tempo per ascoltarti. 
Risposta a cura di
Dr.ssa Michela Manfredi Medico Chirurgo
Dr.ssa Michela Manfredi
Neurologo
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