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In caso di sindrome dell'acquedotto vestibolare largo, si possono avere problemi al cuore?

Salve,
mio figlio di 14 anni ha la sindrome dell'acquedotto vestibolare largo, che ha causato la perdita quasi totale dell'orecchio destro, parziale a quello sinistro e sindrome vertiginosa. Due anni fa, ha perso completamente l'udito e ora ha un impianto cocleare solo all'orecchio sinistro. Alcuni giorni fa, 3 ore dopo la partita di calcio, è stato colto da sincope, con breve perdita della coscienza. Portato al pronto soccorso con codice giallo, ha avuto una consulenza cardiologica con la seguente risposta: "episodio sincopale preceduto da prodromi (di verosimile natura vasovagale). All'ecg d'ingresso: rs alla frequenza cardiaca di 70 bpm. Normale conduzione av. Lieve turba di conduzione destra (già presente ai tracciati in visione). Alterazioni aspecifiche della fase di ripolarizzazione ventricolare. Eoc nella norma. Agli esami ematochimici lieve movimento di tpl (0.193 ng/ml), ck-mb (7.54 ng/ml) e cpk 8467 ul/l). Si consiglia continuare monitoraggio marker miocardiocitonecrosi (dopo 4 ore erano scesi ulteriormente). Si consiglia eseguire sete". Il cardiologo ci ha spiegato che è un esame sotto sforzo con un sondino al naso. Volevo chiederle se ci dobbiamo preoccupare e di cosa si può trattare. Se può essere un episodio occasionale o può ripresentarsi. 

Grazie

Risposta

Buongiorno,
tenderei ad escludere una qualsivoglia associazione fra la sindrome otoiatrica e la sintomatologia cardiaca che mi riferisci; un episodio sincopale, a quell'età, va comunque indagato in modo approfondito.

Escluse eziologie neurologiche (mediante TAC o risonanza magnetica del cervello, elettroencefalogramma, valutazione neurologica) mi pare opportuno considerare l'esecuzione di un ecocardiogramma bidimensionale sia basale sia con stress-test (cioè dopo somministrazione di farmaci via endovena che simulino un impegno fisico), un test ergometrico con contemporanea valutazione del consumo di ossigeno e una risonanza magnetica del cuore, per un'approfondita valutazione dello spessore muscolare, dell'anatomia valvolare e dell'endocardio (ricerca anomalie congenite).

Se si tratta di un episodio occasionale o se potrà ripetersi, solo gli esami ce lo diranno. 

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Claudio Valerio  Santini Medico Chirurgo
Dr. Claudio Valerio Santini
cardiologo
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