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Come si legge un ecocardiogramma?

Salve, 
diagnosi di dimissioni: "sindrome coronarica acuta ad st sopraslivellato in sede inferiore trattata con fibrinolisi. Efficace evidenzia angiografia di malattia aterosclerotica ostruttiva del vaso pci/des su cdestra. Cardiopatia ischemica con funzione sistolica conservata". Ecocardiogramma dopo 2 mesi dall'infarto del 09/02: "ivsd 0,88 cm, lvidd 5,23 cm, lvpwd 0,98 cm, ivsd/lvpwd 0.,90, lv cube 209 g, edv teich 131,94 ml, dia la 4,41 cm, diametro ao 2,84 cm, la/ao1.55. Atrio sinistro radice aortica e cavità destre nei limiti. Ventricolo sinistro di spessore e diametri interni conservati. Cinesi globale nei limiti ed ef 60%, acinesia del segmento basale della parete inferiore pattern flussimetrico transmitralico normale. Inarcamento del lam con minimi rigurgiti valvolari mitralico e tricuspidale aorta addominale pre-renale nei limiti pericardio indenne." Dopo 10 giorni mi è venuto l'infarto. Si poteva prevedere? 

Grazie, in attesa i miei saluti.

Risposta

Salve,
vediamo se ho capito bene:
  • il 9 febbraio sei stato ricoverato in ospedale per infarto miocardico in sede inferiore;
  • 2 mesi dopo, hai eseguito un ecocardiogramma che evidenziava acinesia della parete inferiore: quindi, la fibrinolisi effettuata 2 mesi prima non era stata molto efficace; il resto dell'ecocardiogramma è sostanzialmente normale; non ho capito il nesso dell'aorta addominale con l'ecocardiogramma, ma non è importante;
  • 10 giorni dopo, hai avuto un secondo infarto; nella stessa zona o in altra zona?
Ad ogni buon conto, non è l'ecocardiogramma l'esame predittivo di un infarto miocardico imminente.

A mio avviso, avresti dovuto fare almeno un ecocardiogramma dinamico delle 24 ore, meglio ancora una prova da sforzo di tipo massimale limitata dai sintomi, in idoneo ambiente attrezzato: io preferisco sempre farlo in ospedale dotato di unità coronarica, perchè il test ergometrico corretto deve essere portato fino a slatentizzare un'eventuale coronaropatia silente: se avessi eseguito un test ergometrico massimale invece dell'ecocardiogramma, probabilmente quest'esame avrebbe evidenziato un'ischemia da sforzo su cui, in questo caso, si sarebbe potuto intervenire; il successivo esame coronarografico avrebbe indicato la sede e il tipo di occlusione che si stava concretizzando ed il conseguente tipo di intervento da effettuare (angioplastica o bypass).

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Gianfranco Nassisi Medico Chirurgo
Dr. Gianfranco Nassisi
cardiologo
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