Nella valutazione di un bambino febbrile, si deve dare importanza soprattutto a semplici dati oggettivi, che vanno riferiti, possibilmente con precisione, al pediatra al telefono o di persona. La telefonata è una consulenza professionale ed è spesso più utile tenere informato il pediatra sull'evoluzione della malattia riferendo l'età di tuo figlio, da quando è presente la febbre, di che umore è, se mangia o meno, se è “diverso” dal solito, che correre al pronto soccorso o chiedere una visita urgente a domicilio, in assenza di sintomi.
Spesso, inoltre, bisogna considerare che la causa della febbre non è evidenziabile ad una visita effettuata precocemente. L’intervallo di tempo tra la comparsa della febbre ed i segni della malattia che ha provocato la febbre, per esempio un'infezione, può essere di 24 ore ed oltre, come è il caso di molte bronchiti o broncopolmoniti che compaiono in fase di risoluzione della febbre.
Quindi, una visita precoce può non essere in grado di far porre la diagnosi che diverrà chiara dopo qualche giorno.
Ovviamente, in caso di febbre alta, non responsiva al paracetamolo, stato di coscienza alterato e/o convulsioni, ti consiglio di chiamare immediatamente il 118 e raffreddare il bimbo con ghiaccio applicato a livello dell’inguine e della fronte.