L'anonimato può essere il migliore amico delle fantasie erotiche femminili. Intensifica infatti il romanticismo e aggiunge quel pizzico di drammaticità che contribuisce ad aumentare il piacere e ad eliminare i sensi di colpa, terribili e potenti nemici dell’immaginario sessuale.
Gli elementi di anonimato che si riscontrano nelle fantasie femminili sono numerosi: il buio della notte; un'improvvisa mancanza di corrente al cinema o al ristorante; la mascherina igienica indossata dal dottore; l'uomo che stimola da dietro in modo da non essere riconosciuto o l’uomo che se pur visibile sia totalmente sconosciuto.
Le scene mentali che si costruiscono intorno al tema dell'anonimato sono quasi sempre strutturate nel contesto di un'avventura effimera; questo insieme funziona bene nel liberare dai sensi di colpa e nel procurare al contempo una sensazione di libertà e grande eccitazione, aumentando le sensazioni di piacere.
Il non conoscersi, il non sapere lei chi sia lui e lui chi sia lei, riduce entrambi a oggetti sessuali, riduce il rapporto a qualcosa di puramente fisico, senza nessun impegno precedente o futuro e il fatto che tutto avvenga nello spazio temporale limitato di una breve avventura viene vissuto come poco minaccioso per la propria struttura di vita reale; così la donna vede allontanarsi le inibizioni e sente l’autorizzazione a viversi nel mondo dell'immaginazione come un personaggio trasgressivo rispetto alle sue regole.
È difficile parlare di fantasie sessuali senza essere fraintesi; il perbenismo del pensiero comune è subito pronto a darne un giudizio negativo ancor prima di aver provato a comprenderne il significato che hanno o la funzione che svolgono. Meglio quindi custodirle gelosamente nella propria intimità.