La stretta
vicinanza temporale del recentissimo
intervento non consente nessuna valutazione attendibile, prima di un adeguato periodo di stabilizzazione degli esiti (minimo
3 mesi).
Si tratta, in ogni caso, di un problema complesso che non è possibile analizzare via web, ma richiede un esame diretto e molto attento: nella mia lunga carriera, durante la quale, tra oltre 10.000 interventi eseguiti, ho avuto modo di realizzare 2000
interventi di Longo, non mi è mai capitato di applicare questo metodo ad un paziente di 16 anni.
Ritengo che, non esistendo il "
pezzo di ricambio" (il
retto e l'
ano non sono trapiantabili), bisognerebbe conservare, per quanto possibile e il più a lungo possibile, la
normale anatomia della regione, limitando, per i pazienti più giovani, interventi invasivi e demolitivi. Infatti, maggiore è la spettanza di vita, maggiori sono le probabilità di incorrere in
recidive: in pratica, se un paziente viene operato di Longo a 75 anni e l'intervento riesce bene, probabilmente non avrà mai più bisogno di essere operato per lo stesso motivo (
prolasso); invece, quando il paziente è molto giovane, continuerà ad "
usare" i suoi organi tutti i giorni per lunghi anni e, inevitabilmente, tali strutture andranno incontro ad "
usura", con possibile ricomparsa di alterazioni come il
prolasso stesso.
Il fatto che la recidiva, nel tuo caso, si sia verificata dopo soli 10 anni è, verosimilmente, indice di una certa "
predisposizione" individuale per
debolezza delle strutture di sostegno. Tuttavia, queste sono solo ipotesi che vanno suffragate da un attento esame clinico/anamnestico, per non incorrere in ulteriori fallimenti e dispiaceri.
Ribadisco quindi la necessità di un esame "
diretto" e l'unico consiglio che mi sento di poter dare, al momento, è quello di
aspettare qualche mese per consentire "
l'assestamento" delle riparazioni chirurgiche effettuate e, successivamente, di rivolgerti non ad un chirurgo generale, ma a un esperto
proctologo.