Che cosa fare in caso di esiti osteocondritici a livello posteriore del condilo femorale?
Salve,
ho fatto una risonanza perché sento un dolore dietro il ginocchio sinistro. C'è scritto: "sequenze variamente pesate multiplanari nelle condizioni di base in quesito clinico di dolore posteriore e sospetta cisti di Baker. Esiti osteocondritici a livello posteriore del condilo femorale interno ove circoscritta depressione del profilo corticale per un'estensione di 9 mm con modesto edema spongioso osseo in adiacenza. Non tumefazioni cistiche del cavo popliteo. Nei limiti le fibrocartilagini meniscali, i legamenti alari, collaterali e crociati. Integri i tendini anteriori". Mi potete spiegare cosa significa e che terapia o riabilitazione devo intraprendere?
Grazie
ho fatto una risonanza perché sento un dolore dietro il ginocchio sinistro. C'è scritto: "sequenze variamente pesate multiplanari nelle condizioni di base in quesito clinico di dolore posteriore e sospetta cisti di Baker. Esiti osteocondritici a livello posteriore del condilo femorale interno ove circoscritta depressione del profilo corticale per un'estensione di 9 mm con modesto edema spongioso osseo in adiacenza. Non tumefazioni cistiche del cavo popliteo. Nei limiti le fibrocartilagini meniscali, i legamenti alari, collaterali e crociati. Integri i tendini anteriori". Mi potete spiegare cosa significa e che terapia o riabilitazione devo intraprendere?
Grazie
Risposta
Buongiorno,
l'accertamento sembra mettere in luce una sofferenza osteocondrale, cioè un interessamento di una porzione del tuo ginocchio (femore) in cui la cartilagine (quella struttura che protegge e riveste l'osso) e l'osso sottostante sono sofferenti.
Le cause possono essere molteplici e la più comune è un trauma o un sovraccarico.
Bisognerebbe vedere se è acuto e cronico, solitamente una terapia efficace comprenderebbe l'astensione dal carico (soprattutto se acuto) in associazione a farmaci e fisioterapia strumentale (come la magnetoterapia) e controlli mensili con risonanza magnetica per valutare l'evoluzione.
I trattamenti possono essere anche altri, sia conservativi ed eventualmente chirurgici, ma tutto dipende dalla tua storia clinica, dalla zona ed estensione del danno e dal tipo di attività lavorativa/sportiva.
Non sottovalutare tale patologia, affidati ad un ortopedico di fiducia che, vedendo le immagini e facendo un'accurata visita, saprà consigliarti il miglior percorso terapeutico.
Saluti
Saluti
Dr. Giorgio Rotundo
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