Sì, direi di sì. Il
Maqui è una pianta sempreverde della famiglia delle Elaeocarpaceae che si presenta come un grosso arbusto dal fusto sottile ed elastico. Le foglie sono ellittiche ed è caratterizzata da fiori bianchi e succose bacche di colore blu scuro, grandi quanto un’oliva. Il caratteristico colore blu è dovuto alle antocianine (un gruppo di polifenoli) contenute nel frutto.
Della pianta, si utilizzano principalmente le
bacche, talvolta anche le foglie. Il Maqui è venuto alla luce come una fonte ricchissima di
antiossidanti. Questa è la principale azione del Maqui. La ricchezza di queste sostanze dona alla bacca la capacità di neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce del nostro organismo e dell’insorgere di malattie tumorali o degenerative.
Grazie all’alta concentrazione di antiossidanti, inoltre, il Maqui è molto apprezzato dagli sportivi, che lo considerano un valido aiuto per combattere l’ossidazione da attività fisica. Il succo dei frutti di Maqui possiede un leggero
potere astringente, utile nei casi di
dissenteria.
Un’altra utile e interessante proprietà, attribuita alle foglie di Maqui, è quella
antinfiammatoria. Sebbene non sia potente come alcune piante nostrane, come ad esempio il Salice, il Maqui risulta particolarmente indicato per lenire le irritazioni della mucosa orale, bocca e gola. Alcune società affermano che le bacche di Maqui siano capaci di accelerare il
metabolismo del nostro organismo, facendo bruciare più velocemente i grassi e viene indicata nelle diete per perdere peso. Non essendoci studi scientifici a proposito, non si può dire se sia solo una trovata pubblicitaria o ci sia un fondo di verità. Non sono ancora conosciute controindicazioni. Per questo motivo, sarebbe bene sospendere l’assunzione di Maqui quando si assumono farmaci.