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Quali sport sono consigliati in caso di lussazione alla spalla?

Ho 34 anni e a 20 e a 23 anni, ho avuto 2 lussazioni alla spalla; ho fatto la risonanza dopo la seconda volta e il responso era questo: "il cercine gleinodeo anteriore e la capsula articolare presentano un'irregolarità di segnale. Parzialmente alterato il tendine del sotto scapolare. Alterazione a livello della regione postero laterale della testa omerale da lesione di hill sach. Regolare il tendine del sottospinato e del sovraspinato. Regolare il tendine del capo lungo del bicipite." In questi anni ho sempre giocato a pallone e non mi è successo niente. Ora volevo praticare un po' di palestra o arti marziali. Lo posso fare? Ci sono movimenti che devo evitare? Devo indossare un tutore? Ci vuole un'operazione per forza? Grazie.

Risposta

Quasi tutte le lussazioni di spalla (dette anche lussazioni gleno omerali) sono provocate da un episodio traumatico importante. Nella prima grave lussazione, è necessario un evento di elevata potenza, ma precedentemente ad esso, possono verificarsi anche banali e piccole azioni traumatiche che hanno però sempre lo stesso risultato. C'è, in ogni caso, tutta una serie di eventi predisponenti come anche innocui movimenti del cingolo scapolare o il posizionarsi bruscamente sulla scrivania o sul divano o mentre si dorme o addirittura sbadigliare platealmente o essere consenzienti ad un abbraccio troppo forte o provocare uno stiramento forzato del tronco ed arti superiori (il cosiddetto stiracchiamento mattutino ad esempio) per subire in quel caso, la lussazione recidivante.

Ovviamente, tutte le attività, anche ludiche (quindi immaginiamo quelle agonistiche) diventano predisponenti e scatenati la lussazione stessa. Quando la lussazione si ripresenta al massimo per più di 3 volte di seguito per un periodo (anche un mese) parliamo di lussazione recidivante, quando si presenta periodicamente e ben oltre le 3 volte in un periodo di tempo (quasi cronicamente) allora parliamo in questi casi di lussazione abituale di spalla.

In entrambe le 2 varianti, purtroppo, la lesione di Hill Sachs viene rilevata nell'oltre il 90% dei casi. La lesione di Hill-Sachs, conosciuta anche come la frattura di Hill-Sachs, è un'evidente depressione che si verifica sulla corticale della testa dell'omero (maggiormente in posizione postero-laterale). Si verifica quasi sempre quando la testa dell'omero viene compressa o forzata in ogni caso contro il bordo glenoideo anteriore, quando ad esempio, la spalla subisce una lussazione anteriore. La lesione è quasi sempre associata alla lussazione anteriore della spalla (le lussazioni posteriori, 3/5% della casistica in generale, sono molto più rare).

Nell'articolazione della spalla, essendo in effetti una finta articolazione, eventi anche non gravi riescono a spostare bruscamente la testa dell'omero dalla cavità gleno-omerale, facendola impattare contro il tagliente bordo anteriore della glena. Nella maggioranza dei casi (semplici), basta una radiografia ben fatta (oggi le tecniche digitali permettono una visualizzazione eccellente), mentre nei casi più ostici si deve ricorre a TAC o risonanza magnetica.

Il risultato, visibile in ogni caso, è un appiattimento posterolaterale della testa omerale. In alcuni casi, la lesione di Hill Sachs si può associare alla lesione di Bankart. Il trattamento (fondamentalmente chirurgico) tenderà a stabilizzare definitivamente la spalla. In realtà, il termine definitivamente con la spalla è alquanto relativo, proprio per le difficoltà fisio-anatomiche prima accennate.

Per una valutazione e consigli inerenti nell'essenza finale la domanda, dovrei visitare il paziente e valutare una serie di parametri, quali ad esempio, oltre all'anamnesi generale: il rapporto muscolatura/apparato osseo, lo stato della muscolatura stessa, l'analisi della stabilità del cingolo scapolo-omerale, il rapporto fra massa magra/grassa del paziente in generale e, non ultime, le abitudini alimentari e sportive del paziente.

Per tale motivo, non mi è possibile dare consigli per programmare eventuali attività sportive di supporto o riabilitative per la patologia in questione. È chiaro che, se nel contempo, nasca l'esigenza di rafforzare quanto più possibile la muscolatura dell'articolazione della spalla, di contro, c'è l'indicazione di preservare ad ogni costo la stessa spalla da ogni movimento traumatico che potrebbe invalidare la precedente stabilizzazione chirurgica. Evitati quindi gli sport di contatto o che potrebbero traumatizzare anche indirettamente l'articolazione in questione (cadute accidentali) ed in ogni caso traumatizzanti per l'arto superiore, mentre sono ben accetti tutti quegli sport che, allenando senza foga la muscolatura, potenziano gradualmente tutta la struttura del cingolo. Per ogni evenienza, ritenimi a tua disposizione.

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Francesco Roccaro Medico Chirurgo
Dr. Francesco Roccaro
medico dello sport
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