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È pericoloso un herpes sul corpo durante la gravidanza?

Salve,
sono alla 18^ settimana di gravidanza e il valore dell'herpes 1&2 igm risulta positivo. Sul corpo, inoltre, da un po', ho delle macchie di colore rosa scuro pruriginose e alcune sono squamate. Da cosa può dipendere? È pericoloso per il mio bambino?

Grazie

Risposta

Salve,
è bene che la cosa sia seguita dal ginecologo che ti segue.

Riguardo le macchie comparse al corpo, è indispensabile fare una visita dermatologica per chiarirne l'origine.

Difficilmente sono di natura erpetica per come le hai descritte.

L’unica circostanza in cui la riattivazione dell’herpes comporta un pericolo effettivo per la salute del bambino è la comparsa di herpes genitale in prossimità del termine dalla gravidanza.

Se durante il parto il piccolo entra in contatto con lesioni erpetiche dei genitali, il rischio di contagio è dell’85%.

Le conseguenze possono essere molto gravi: esantema diffuso, manifestazioni a carico della mucosa del naso e della bocca, congiuntivite, infezioni disseminate a vari organi, encefalomeningite.

Inoltre, la mortalità è elevata. Per sicurezza, quando la futura mamma sa di soffrire di herpes genitale ricorrente, è opportuno programmare un parto cesareo.

Nel caso in cui il sospetto di un’infezione emerga solo dopo che il bambino è nato per via vaginale ed esista dunque la possibilità che sia entrato in contatto con il virus, è opportuno sottoporre quanto prima il piccolo a profilassi con immunoglobuline specifiche.

Il rischio di contagio verticale, cioè di trasmissione dell’HSV-1 o 2 al feto, aumenta se la donna contrae l’infezione per la prima volta in gravidanza.

In questo caso, il virus che circola nel suo organismo può attraversare la barriera della placenta e raggiungere il nascituro, ma non sono ancora disponibili anticorpi materni a proteggerlo.

Se il contagio avviene, i danni per il feto possono essere molto gravi, come ritardo dello sviluppo, microcefalia o idrocefalia, compromissione della vista e di altri organi.

Quando sussiste il sospetto che la futura mamma abbia contratto l’herpes, è anzitutto necessario che si sottoponga al più presto a un esame del sangue alla ricerca degli anticorpi specifici, IgM e IgG.

Se le IgG sono positive e le IgM negative, l’infezione è avvenuta, ma non di recente, e il rischio di trasmissione attraverso la placenta è minimo.

Se le IgM risultano positive, l’infezione è recente e il virus potrebbe aver raggiunto e contagiato il bambino. In questo caso, è opportuno sottoporre la donna ad una terapia a base di antivirali sistemici.

Di solito, si fa ricorso all’Aciclovir, che normalmente è controindicato in gravidanza, ma in questa circostanza offre benefici superiori ai rischi.

A distanza di alcune settimane dalla diagnosi dell’infezione materna e dalla terapia, è consigliabile effettuare un’amniocentesi, alla ricerca di materiale virale nel liquido amniotico, oppure un prelievo di sangue dal cordone ombelicale, che permette di diagnosticare l’eventuale contagio del feto.

A questi esami, è possibile associare un’ecografia, per valutare i danni che il virus può aver provocato, tenendo conto però del fatto che non tutte le conseguenze negative dell’herpes congenito sono riscontrabili con gli ultrasuoni.

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Dario De Simone Medico Chirurgo
Dr. Dario De Simone
dermatologo
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