Gentile signora,
i problemi che riferisci potrebbero essere effettivamente interconnessi. Non mi spingerei a dire
sì problema ormonale, perchè non credo sia la causa più comune per questo tipo di quadro clinico.
Mi piacerebbe però sapere se qualcuno ti ha mai parlato di
varicocele pelvico, magari proprio in occasione della
gravidanza o a seguito di qualche esame ecografico in ambito ginecologico.
La condizione (
varicocele pelvico) è alquanto frequente (circa una donna su 7 ne soffre) e la sua persistenza dopo la gravidanza si osserva in 1 donna su 5. I sintomi sono molteplici e non necessariamente (anzi, quasi mai) presenti tutti contemporaneamente.
Questi possono essere:
-
gonfiore addominale (tipo colon irritabile)
- tanta aria nella pancia
- senso di pesantezza al basso ventre, soprattutto in corrispondenza di alcune fasi del ciclo (e motivo per cui spesso le pazienti prendono la pillola, e quindi questo sintomo potrebbe essere mascherato, nel tuo caso)
- urgenza o frequenza urinarie
- dolore al fianco o all'anca, specie durante l'ovulazione (anche qui, se prendi la pillola)
- dolore durante i rapporti (di due tipi: superficiale, da penetrazione, irritativo, non risponde ai lubrificanti; oppure profondo, non è un dolore vero e proprio, ma più un fastidio, un peso alla pelvi che insorge dopo 10-15 minuti).
Esistono poi dei segni oggettivi tipici:
- vene che si possono apprezzare nella zona perineale o pudenda
-
capillari nella parte esterna o posteriore della coscia, magari in regione sottoglutea
-
vene varicose anarchiche, cioè che non seguono un decorso classico (polpaccio), ma compaiono alla coscia magari lateralmente, magari durante la gravidanza e che spesso regrediscono col parto lasciando solo una velatura di capillari.
Prova a chiedere al tuo/a ginecologo/a di eseguire un'
ecografia transvaginale (in posizione semi-seduta, mi raccomando, non da sdraiata) per escludere che non sia proprio questo il tuo caso.
Cordiali saluti
Qualsiasi consulto a distanza (incluso il presente) va interpretato come semplice parere informato e non come una formale diagnosi o proposta di trattamento, che può essere formulata solo dallo specialista a seguito di una accurata visita medica.