Buongiorno,
andiamo per gradi.
L'
antiaritmico fa il suo dovere e ciò lo si
misura con la frequenza cardiaca scesa (leggasi
bradicardia).
Tu però percepisci ovviamente di più i brevi periodi di mini-
aritmia proprio per i su citati motivi: di base, hai un battito più lento che se accelera viene sentito di più; prima, di base, si era più alti di frequenza cardiaca (
FC) e le variazioni venivano meno avvertite in maniera soggettiva.
Condivido che a breve debba esser considerato l'uso di un
anticoagulante (in base alle scale di rischio CHADSVASC e HAS-BLED), meglio se uno dei nuovi anticoagulanti orali detti
NAO (leggasi,
Rivaroxaban) che sono più maneggevoli ed affidabili della vecchia
TAO (
terapia anticoagulante orale) a base di antagonisti della
vitamina K.
Sulle terapie alternative della
fibrillazione atriale, dipende da parametri anche ecocardiografici che io ad oggi non ho, ma comunque ti assicuro che la gamma è ampia sia come
pillole antiaritmiche che come procedure varie (
cardioversioni elettriche e mini procedure chirurgiche).
Un saluto