Gentile signora,
niente in sessuologia può essere un problema fino a quando non lo è veramente.
Con questo, intendo dire che se la scelta di astensione è stata una scelta libera, consapevole e soprattutto condivisa, niente vieta di adottarla.
Detto questo, vorrei riportare la tua attenzione su due aspetti non sottovalutabili:
- è l'evidente molteplice funzione biologica e psicologica attribuibile alla pratica sessuale
- è l'evento traumatico, che come un fulmine al ciel sereno, ha interrotto un processo naturale con funzioni che esulano da quelle esclusivamente riproduttive.
Non sono io a giudicare "il problema", ma ritengo che valga la pena rimettersi in gioco, affrontando un percorso psicologico/sessuologico che consenta una scelta tanto più serena quanto consapevole.
Saluti