In caso di
diverticolosi, eventualmente con sintomi riconducibili a
stipsi o
sindrome del colon irritabile, le indicazioni dietetiche mirano a risolvere e prevenire queste problematiche e particolare attenzione è posta ad un'adeguata introduzione di
fibre (frutta, verdura, legumi, cereali integrali), all'utilizzo di
probiotici, ad un'adeguata introduzione di acqua e ad evitare o limitare gli alimenti che possono avere azione irritante.
In caso di
sindrome del colon irritabile, è importante identificare il cibo o i cibi maggiormente responsabili dei sintomi e cercare di evitarli o limitarne il consumo; tali limitazioni dovranno riguardare solo i cibi implicati nel singolo caso.
I cibi più frequentemente implicati sono: latte e prodotti caseari, soprattutto formaggi freschi e latticini, cibi e bevande che producono gas (anche l’ingestione di aria associata alla suzione e masticazione di caramelle e gomme da masticare o al fumo può causare flatulenza), cibi che contengono grandi quantità di
fruttosio e zuccheri raffinati; in alcuni casi, si sono rivelati responsabili dei sintomi gli agrumi, le cipolle, le patate, il cioccolato, le uova, le noci.
Accorgimenti utili consistono nel: frazionare l’apporto alimentare nell'arco della giornata (consumando, oltre al pranzo e alla cena, la colazione e 1 o 2 spuntini), evitare di consumare fritti, sughi elaborati, salse grasse e cercare di cucinare i cibi in modo semplice, consumare i pasti ad orari regolari, aumentare gradualmente il consumo di fibre, limitare l'introduzione di caffeina e alcool, praticare una moderata, ma regolare attività fisica, intesa anche come stile di vita attivo, bere regolarmente una quantità d'acqua sufficiente (almeno 1,5 l di acqua al giorno).
In caso di
diverticolite, risulta di primaria importanza la terapia medica (con somministrazione di
antibiotici), mentre la terapia dietetica prevede una forte limitazione dell'introduzione di fibre (consumo di frutta e verdura centrifugate e successivamente passate al passaverdura) e la rigida astensione dal consumo di alimenti che possono avere effetti irritanti (come frutti con semi e spezie): nei casi più gravi l'alimentazione avverrà per via parenterale. Alla scomparsa dei sintomi, l'assunzione di fibre andrà aumentata gradualmente, continuando a porre attenzione all'assunzione di alimenti con effetti irritanti.
Ti consiglio di valutare con il tuo medico l'opportunità di eseguire esami specifici e di chiedere una consulenza dietistica-nutrizionale in modo da poter ricevere indicazioni più specifiche sia per quanto riguarda l'alimentazione sia per l'assunzione di probiotici.