Salve,
possiamo paragonare l'
occhio ad un uovo, il rosso immaginiamolo come
cornea,
iride e
cristallino, il guscio come il nostro bianco, la sclera, tutto il resto nell'uovo è il bianco, nell'occhio è il vitreo.
Questa gelatina, per non sbattere all'interno dell'occhio, ha due
ancoraggi, uno anteriore dietro l'iride, ampio e più forte, l'altro posteriore il
nervo ottico più piccolo e debole.
Con il tempo, un'alimentazione scarsa di sali minerali, poca assunzione di acqua ed anche traumi, il
vitreo si contrae e l'ancoraggio posteriore si rompe.
Da qui tutta la sintomatologia a te nota.
Ad oggi, la
cura è un aumento dell'idratazione e pazienza.
Insegnare al proprio cervello a non notare le immagini nere che si sovrappongono al nostro vedere, con il tempo questa zona maggiormente densa si sposta verso l'alto del nostro campo visivo ed esce almeno parzialmente di scena.
Prossimamente sarà introdotto un
farmaco che iniettato dentro l'occhio dovrebbe sciogliere il vitreo e risolvere questi disturbi.
Sino ad allora pazienza, la virtù dei forti.
Saluti