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Cosa fare per il decadimento in un anziano?

Salve,
mio padre di 81 non è completamente allettato, ha gli esami del sangue buoni e, nonostante le rassicurazioni degli specialisti, non riesce a camminare e periodicamente presenta la necessità ossessiva di essere visitato per poi ignorare i pareri degli specialisti geriatri, fisiatri insistendo sempre sulla necessità di lenimenti cutanei, nonostante il dermatologo non abbia riscontrato alcun sintomo. Come si può aiutarlo a sopportare i dolori provocati dall'immobilità e riuscire a convincerlo che le sue condizioni di salute sono tutto sommato buone? Segue una terapia con Losartan, Citalopram, Omeprazolo, Cardioaspirina, Tramadolo e acido ursodesossicolico (calcoli alla cistifellea non operati, valori rientrati nella norma, mai avuto coliche), ossigenoterapia solo notturna 92 eeg, recente lieve irritazione. Da un'ultima diagnosi, è risultato un decadimento cognitivo. Cosa significa esattamente? Non può essere una qualche forma di depressione? Nonostante le ripetute visite, la terapia depressiva non è mai stata modificata, ha una buona memoria, test 20/30 e mi hanno consigliato solo di assecondare le sue ansie di essere visitato, ma più viene assecondato nella sua esigenza di essere spalmato con qualche unguento, più aumenta la sua richiesta, a volte anche di notte. Qualche consiglio? 

Grazie

Risposta

Salve,
le vicende di tuo padre sono simili a tante storie che vedo ogni giorno, dove il corpo resiste, ma la mente invece sembra invecchiare più velocemente.

Cominciamo dai dolori, il Tramadolo è un antidolorifico di media potenza, per intenderci il passo successivo sono gli oppiacei.

Andrebbe capito se il dolore è di origine neurogena, che si manifesta con formicolio, ridotta sensibilità e poi prende zone a fascia del nostro corpo, proprio come il decorso di un nervo.

In tal caso, si potrebbe pensare al Pregabalin (dato alla sera potrebbe aiutare ad indurre il sonno se tuo padre non riesce a dormire).

La scelta dell'antidepressivo va fatta a tentativi.

Un tentativo che si potrebbe fare è la Paroxetina (antidepressivo di prima scelta negli anziani affetti da somatizzazione e da stati di ansia).

Ti dico un tentativo poiché c'è una forte differenza d'effetto anche per uno stesso medicinale da paziente a paziente.

Altrimenti, una scelta potrebbe essere il Trazodone, buon ansiolitico nei pazienti affetti da iniziale decadimento cognitivo.

Purtroppo, quei valori di Mini Mental state sono patologici e una "semplice" depressione non può giustificarli.

Da quanto mi sembra di capire, l'ossigeno di notte è dovuto ad una patologia respiratoria cronica e se è così significa che le cellule nervose del papà hanno subito un danno, che molto probabilmente ha dato inizio ad un lento decadimento cognitivo. 

Purtroppo, sono solo consigli che andrebbero visti passo dopo passo. 

Prova a parlare con il suo curante.

Rimango a disposizione per ogni tuo altro dubbio.

Saluti

Risposta a cura di
Dr. Ciro Quaranta Medico Chirurgo
Dr. Ciro Quaranta
geriatra
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