Nello shock, c’è un'insufficienza tra contenitore (letto vascolare) e contenuto (sangue disponibile, noto tra gli addetti ai lavori come
volemia).
Nella maggior parte dei casi, ci troviamo di fronte ad una diminuzione della massa ematica circolante oppure ad un'aumentata superficie del letto vascolare. La circolazione del sangue nel nostro organismo è dovuta al
cuore, al tono delle miocellule presenti nelle arteriole e nelle vene, fino ai
capillari, alla contrazione dei muscoli volontari ed alla attività respiratoria.
La parte sinistra del cuore spinge il sangue alla periferia. La parte destra lo recupera con il concorso degli organi/meccanismi prima menzionati. Lo shock può essere quindi causato da un difetto
di pompa cardiaca o da disfunzioni vegetative a livello periferico. In queste condizioni, il cuore lavora a vuoto. Ne deriva una diminuzione della portata cardiaca e di conseguenza della
pressione arteriosa.
Bisogna intervenire immediatamente per non peggiorare la situazione e non causare lesioni a carico del
cervello in primis e degli altri organi. Uno dei rimedi è quello di mettere il paziente in posizione anti shock. Contemporaneamente, chiamare il 118.