Risposta a cura del dr. Claudio Liguori, Medico Specialista in Neurofisiopatologia - Centro per I Disturbi del Sonno e l’Epilessia - Dottorando di Ricerca in Neuroscienze, Dipartimento di Medicina dei Sistemi - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Buongiorno,
la tua preoccupazione nasce dal fatto di soffrire di una o dell’altra patologia? Cercherò di aiutarti, facendo un po’ di chiarezza.
L’
apnea notturna è una condizione causata da più fattori. Alcune patologie connesse alla
colonna vertebrale e, in particolare, alle 7 vertebre cervicali, che compongono il rachide cervicale e fungono da asse di sostegno del collo e della testa, possono determinare l’insorgere dei sintomi delle apnee nel sonno.
In modo particolare, i disturbi che incidono maggiormente sulla respirazione quando si dorme sono:
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osteofiti, piccoli speroni che crescono ai bordi delle ossa, comprimendo a volte i nervi e causando nevralgie.
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artrite reumatoide del rachide cervicale, che si manifesta con un dolore, anche acuto, nell’area del collo.
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danni ai dischi intervertebrali, provocati da un intervento chirurgico.
In che modo questi disturbi sono correlati alle apnee notturne?
Secondo alcuni studi, una maggiore
convessità della colonna vertebrale a livello cervicale può peggiorare la
respirazione notturna. Inoltre, non sono da escludere i casi in cui, dopo un intervento per
ernia cervicale, in modo da stabilizzare la colonna vertebrale, si verifichi una costrizione delle vie respiratorie, causata dal dispositivo di fissazione cervicale posizionato anteriormente rispetto alla trachea.
Ad ogni modo, la prima cosa da fare è un esame diagnostico, la
polisonnografia, per riscontrare la reale presenza di apnee notturne. Poi, sarà lo specialista in pneumologia a valutare la tua storia clinica ed, eventualmente, a confrontarsi con il
neurochirurgo per capire se esiste un legame con la
cervicalgia.
I miei migliori auguri per la tua salute