Cavitazione a ultrasuoni: cos'è e a cosa serve

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 23 Febbraio, 2024

Una donna si fa eseguire sul viso un trattamento di cavitazione a ultrasuoni

Che cos'è la cavitazione a ultrasuoni e come funziona? Quali sono i vantaggi di sottoporsi a questo tipo di trattamento e le sue eventuali controindicazioni?

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul legame tra ultrasuoni e cavitazione.

Che cos'è la cavitazione a ultrasuoni?

La cavitazione ad ultrasuoni è una particolare tecnica non invasiva che, grazie all'azione di ultrasuoni emessi a bassa frequenza, aiuta il procedimento della lipolisi e, di conseguenza, favorisce la perdita del grasso corporeo.

In genere la cavitazione ultrasonica viene eseguita sulle aree del corpo dove maggiormente si riscontra l'accumulo adiposo, quindi solitamente i fianchi, l'addome, i glutei e le braccia e, grazie a questo trattamento, è possibile ottenere una riduzione dell'adipe corporeo senza la necessità di ricorrere a procedure mediche più invasive, come ad esempio la liposuzione.

Oltre ad assicurare una perdita in termini di cm, la cavitazione con ultrasuoni permette di migliorare l'aspetto della pelle, di favorire il drenaggio dei liquidi e di contrastare cellulite e la pelle a buccia di arancia.


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Il principio alla base di questa tecnica così apprezzata si basa sul fatto che gli ultrasuoni emessi da un particolare macchinario hanno la capacità di rompere la membrana che avvolge le cellule adipose, attraverso il metodo della cavitazione.

In pratica, ogni volta che un suono a bassa intensità attraversa un liquido con un certa potenza, all'interno di esso si formano delle bolle dovute al cambiamento di pressione.

Quando ci si sottopone alla cavitazione, queste bolle implodono all'interno del liquido interstiziale contenuto tra le cellule di grasso (gli adipociti), con la conseguenza che queste ultime entreranno in circolo nel sangue, per poi venire metabolizzate dal fegato e in seguito smaltite dai reni attraverso il sistema linfatico.

La procedura che abbina ultrasuoni e cavitazione è sempre più apprezzata e richiesta, in quanto permette di ottenere ottimi risultati a livello di rimodellamento corporeo, pur essendo molto meno invasiva rispetto a un intervento di chirurgia come la liposuzione.

Come funziona un trattamento di cavitazione ultrasonica

La cavitazione a ultrasuoni risulta molto efficace nella lotta alla cellulite e agli accumuli di grassi, permettendo di ottenere una significativa riduzione a livello di adipe corporeo.

Questa tecnica di medicina estetica prevede che l'operatore utilizzi un macchinario in grado di emettere ultrasuoni, il quale viene passato sulla zona del corpo da trattare, insistendo in particolare dove tende ad accumularsi il grasso corporeo.

Ogni singolo trattamento dura solitamente dai venti ai trenta minuti, tuttavia in genere si consiglia di programmare un ciclo di ultrasuoni cavitazionali di almeno qualche seduta, sebbene molto dipenda dall'ampiezza della zona da trattare e dalla quantità di grasso presente.

Sarà solamente il medico che potrà strutturare un piano di trattamenti, i quali solitamente vengono eseguiti con una distanza di dieci giorni l'uno dall'altro.

Per essere efficace la cavitazione prevede una frequenza costante nel tempo, con la possibilità di eseguire successivamente qualche seduta di mantenimento; i risultati, soprattutto se il trattamento viene eseguito in concomitanza con l'attività fisica e con una dieta, non tardano ad arrivare, e già dopo le prime sedute si può osservare una diminuzione del grasso corporeo, un miglioramento della cellulite e il riattivarsi della circolazione sanguigna periferica.

In ogni caso, prima di iniziare un ciclo di lipocavitazione ad ultrasuoni, è opportuno effettuare un colloquio preliminare con il medico, il quale valuterà lo stato di salute del soggetto e deciderà se e come eseguire il trattamento.

Dopo ogni seduta si consiglia di assumere una buona quantità di acqua, in modo da favorire il dimagrimento, e di abbinare la procedura a un regime alimentare corretto e all'attività fisica; inoltre, sembra che effettuare un massaggio linfodrenante tra un trattamento e l'altro aiuti a massimizzare i risultati.

Le varie tecniche di cavitazione ultrasonica

Esistono principalmente due tipologie di cavitazione, quella medica e quella estetica. La prima è un trattamento che può essere eseguito solamente da un professionista sanitario e, pur non essendo considerata una procedura invasiva ed essendo praticamente indolore, rimane comunque una metodologia che va valutata attentamente e messa in pratica da un medico.

In genere essa prevede un minimo di quattro alle sedute a settimana e oltre a rimodellare il corpo ha il vantaggio di ridurre la cellulite e di far apparire la pelle più tonica e levigata.

La cavitazione ultrasonica estetica, invece, viene eseguita utilizzando ultrasuoni ad alta frequenza (a differenza del metodo precedente che, invece, si serve di quelli a bassa frequenza), che sono considerati meno efficaci.

Un trattamento di cavitazione a ultrasuoni sul corpo

Essa può essere messa in pratica anche da personale non medico ma, pur consentendo di avere un miglioramento in termini di ristagno di liquidi, non aiuta realmente a ridurre le adiposità localizzate, visto che per legge la tipologia di ultrasuono concessa nei centri estetici può agire solamente a livello dell'epidermide e non del grasso sottocutaneo.

L'ultrasuono a cavitazione che viene utilizzato in questo caso raggiunge una frequenza compresa tra uno de tre Megahertz o (MHz) e per questo motivo le microbolle che vanno a formarsi all'interno del liquido interstiziale sono di numero inferiore e con un dimensioni più ridotte rispetto a quanto avviene durante la cavitazione medica, quando gli ultrasuoni sono compresi tra i 30 e i 40 Kilohertz (KHz).

La differenza tra gli ultrasuoni a cavitazione e gli altri trattamenti estetici

Negli ultimi anni l'utilizzo della cavitazione a bassa frequenza si è notevolmente diffusa, grazie agli eccellenti risultati che permette di ottenere in termini di riduzione del grasso corporeo e di miglioramento della circolazione sanguigna.

Esistono, tuttavia, anche altri trattamenti molto apprezzati, i quali possono avere o meno della affinità con la cavitazione a ultrasuoni.

Le principali fra di esse includono:

  • la criolipolisi. Sia la criolipolisi che cavitazione sono due procedure non invasive e non chirurgiche, tuttavia la prima si differenzia perché viene utilizzato il potere del freddo per avviare un processo di lipolisi che consente di eliminare le cellule adipose attraverso il sistema linfatico. Pur essendo entrambe valide, occorre tenere presente che la criolipolisi non migliora l'aspetto della cellulite e della cute, ma permette solamente di rimodellare l'area trattata;
  • la pressoterapia. Sia la pressoterapia che la cavitazione favoriscono la lotta contro la cellulite e migliorano il tono delle zone trattate, andando anche a stimolare il drenaggio dei liquidi. Obiettivo principale della pressoterapia è ossigenare i tessuti e, quindi, svolgere un'azione linfodrenante, mentre l'ultrasuono cavitazionale ha la funzione di eliminare  l'adipocita. La pressoterapia, però, risulta però anche meno costosa e riesce a combattere la sensazione di pesantezza agli arti inferiori che caratterizza i soggetti con una cattiva circolazione, sebbene agisca principalmente a livello della stasi venosa, senza andare a sciogliere veramente gli accumuli di grasso come invece fa la cavitazione;
  • la radiofrequenza. La radiofrequenza è una metodologia che si basa sull'uso di correnti elettriche sia ad alta che a bassa intensità, con l'obiettivo di stimolare lo strato più profondo del derma a riattivare il microcircolo locale. A differenza di questa procedura, il meccanismo che abbina ultrasuoni e cavitazione agisce più in profondità perché ha come obiettivo quello di sciogliere il grasso, mentre la radiofrequenza favorisce maggiormente la circolazione sanguigna e la tonificazione dei tessuti.

Cavitazione e ultrasuoni: quali controindicazioni

L'utilizzo dell'ultrasuono cavitazionale, e in particolare delle tecniche di tipo medico, andrebbero sempre concordate prima con un professionista in quanto tale tipologia di trattamento può non essere indicata per tutti i soggetti.

Le categorie di persone per la quali è sconsigliata la cavitazione includono:

  • tutti coloro che soffrono di patologie a carico del sistema immunitario;
  • i pazienti diabetici;
  • le donne in gravidanza o che stanno allattando;
  • chi ha subito un trapianto o porta una protesi;
  • le donne che portano la spirale come metodo contraccettivo, qualora la cavitazione venisse eseguita sulla zona addominale; 
  • chi soffre di patologie del fegato, del cuore, dei reni e della tiroide;
  • chi ha una storia di tromboflebiti;
  • chi porta il pacemaker;
  • chi presenta patologie cardiovascolari, disturbi della coagulazione o lipomi in sede di trattamento
  • assunzione di farmaci particolari;

Sebbene gli effetti collaterali di tale tecnica siano piuttosto rari, la lipocavitazione con ultrasuoni potrebbero provocare:

  • la comparsa di gonfiore (edema) in corrispondenza della zona del corpo trattata;
  • l'arrossamento;
  • una sensazione di intorpidimento;
  • la possibilità di subire delle ustioni.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Stefano Messori
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