Gentile signore,
da quel poco che posso capire leggendo la tua lettera, penso si possa ipotizzare che nel caso di tua madre si tratti di
paranoia e questo per la forte gelosia, litigiosità, non coscienza della malattia.
In casi simili, di forte difficoltà circa l'approccio al paziente, io agisco tramite i parenti cercando tra loro un potenziale alleato del paziente che trasmetta a quest'ultimo i miei messaggi.
Cercate di non criticarla, altrimenti diventereste i suoi nemici, vi vivrebbe così. Piuttosto, stabilite con lei una collusione sana, cioè datele ragione, ma aggiungete il suggerimento di vedere una persona che la possa aiutare a risolvere il conflitto col marito di cui è gelosa, sempre dandole, però, ragione.
Purtroppo, tu e tua sorella abitate distanti dalla mamma, quindi dovreste cercare un'altra figura amica che faccia da ponte tra il terapeuta e vostra madre. Con tale metodo, ho ottenuto ottimi risultati. Sarebbe possibile aiutarla maggiormente somministrando farmaci, ma la signora difficilmente li accetterebbe.
Molti auguri e, se avete bisogno di ulteriori chiarimenti, scrivetemi di nuovo.