Mia cara. La maniera viva e sincera con la quale parli di te, mi tocca molto! Stai facendo quello che, in un linguaggio un po' complicato, noi chiamiamo una "crisi d'identità"! E (permettimi di dirti!) per fortuna la fai... anche se in questo momento stai soffrendo perché quello che vivi, fà che non sai più chi veramente sei!
Ti definisci come una persona timida, tranquilla e leggermente sociofobica. Questa è la tua "carta d'identità"! In casa hai una "carta d'identità" supplementare che ti definisce "delegata alla difesa della mamma"... diciamo protettrice!
Ma qui... casca l'asino! Per difendere tua madre scopri che anche tu sei "cattiva"! Fai delle crisi di collera e addirittura di violenza! Ti senti piena di odio e di rabbia! Insomma senti che in te c'è un altro mondo che non ami... anche perché a molte somiglianze con quello di tua sorella che in questo momento detesti!
Io credo che sia arrivato il momento che tu ti occupi un po' meno di tua sorella e di tua madre (che non dubito sappia difendersi da sola) e un o' più di te! Avrei voglia di gridarti che TU NON SEI SOLO LA PERSONA CHE CREDI DI ESSERE!!!
Non conosco nulla di te, ma domandati se gli avvenimenti della tua vita e della tua famiglia non ti abbiano spinto ad identificarti un po' troppo a un personaggio "saggio" "responsabile" dunque un po' timido, riservato, al limiti della sociofobia!
Ma la realtà è che dentro di te esiste un'ENORME ENERGIA che ti sei abituata a non usare, anzi a nascondere e in un certo senso a nasconderTI!
Il comportamento di tua sorella ti obbliga a uscire dalla tue trincee. La tua violenza, la tua rabbia eccessiva non sono altro che la tua energia che, essendo stata a lungo compressa, adesso scoppia!
Con i miei pazienti (adolescenti e no!) parlo di "sindrome della bottiglia di spumante" (è un termine non molto scientifico ma comprensibile). Se tu scuoti una bottiglia di spumante senza aprirla, il momento in cui l'aprirai... diciamo... sarà un po' drammatico. E' urgente, mia cara, che tu faccia conoscenza con te stessa. Che questa tua rabbia, una volta accettata e dunque debitamente canalizzata, non solo ti appartiene ma può essere un utile strumento.
Per tale ragione non vedo di meglio che tu trovi un buon psicoterapeuta che ti accompagni in un indispensabile viaggio dentro di te. Nello stesso tempo ti consiglio vivamente di praticare uno sport per scaricare questo sovrappiù di energia che si è accumulata dentro di te.
Nello stesso tempo, anche se sei un po' timida e "sociofobica", sforzati di uscire e di incontrare amici. Non restare chiusa nelle quattro mura della tua casa... e del tuo ruolo di "family healer" (di curante della tua famiglia!).
Un saluto