Buongiorno,
la situazione merita un commento ben articolato, per formulare il quale sarebbe utile avere anche un buon numero di dati anamnestici, ad esempio età, sesso e corporatura del/la paziente, anamnesi familiare (familiarità per
cardiopatia ischemica o per
cardiomiopatia dilatativa o
ipertrofica), presenza di malformazioni cardiache e vascolari congenite, valvulopatie acquisite (post-infettive o reumatiche), abitudini di vita (attività fisica, magari agonistica, vita sedentaria, fumo,
sovrappeso corporeo, abitudini alimentari), presenza di
dislipidemie e/o
diabete. Importante conoscere l'assetto pressorio arterioso e le eventuali terapie.
Il
rinforzo del disegno polmonare all'Rx torace può essere attribuito all'abitudine al fumo e seguente sviluppo di
BPCO (
bronchite cronica con ostruzione delle vie aeree secondaria a ipersecrezione di muco e ispessimento delle pareti bronchiali) o all'esposizione prolungata, cronica ad inquinanti atmosferici e polveri ambientali (ambienti lavorativi, smog ambientale); può anche essere conseguente ad aumento del contenuto di sangue nelle vene e nei capillari polmonari per aumento della pressione venosa, come succede in caso di
insufficienza cardiaca (tale congestione venosa può aggravarsi fino a determinare imbibizione degli alveoli =
edema polmonare).
L'
acinesia anteriore (cioè mancanza di contrazione del muscolo cardiaco) del setto medio e dell'apice è verosimilmente espressione di un
processo ischemico, esito cioè di insufficiente irrorazione ematica di tale porzione del setto interventricolare; stesso significato probabilmente per la deformazione aneurismatica (a meno che sia congenita).
La funzione sistolica (capacità di contrazione globale del muscolo ventricolare ed efficienza della stessa) ai limiti inferiori conferma che siamo in presenza di una cardiomiopatia, probabilmente ischemica o post-ischemica, forse destinata ad evoluzione dilatativa (cioè con aumento dei diametri di tutte le cavità cardiache).
Per quanto riguarda l'
atrio sinistro lievemente ingrandito, si tratta di una "
dilatazione" delle sue sottili pareti muscolari, per aumento della pressione e del volume di sangue al suo interno: l'
insufficienza mitralica segnalata, per quanto lieve, ne è la causa.
Un'accentuazione della dilatazione dell'atrio, il sinistro quanto il destro, può comportare una riduzione di efficienza del meccanismo di coordinazione atrio-ventricolo per il corretto riempimento di quest'ultimo nella telediastole, ma può comportare anche il rischio della comparsa di
fibrillazione atriale: la contrazione incoordinata degli atri diminuisce l'efficienza del meccanismo di pompa e comporta irregolarità del ritmo, con frequenze variabili, spesso elevate, che richiedono terapie mirate per il loro controllo.
Inoltre, in presenza di fibrillazione atriale, si deve valutare l'opportunità di terapie
anticoagulanti/
antiaggreganti per il rischio di
tromboembolia.
Un saluto