Quanta Claritromicina si può assumere in caso di asma?
Buonasera, sono afflitto da problemi asmatici da ormai 35 anni e sono stato curato con un'interminabile sequela di cortisoni, broncodilatatori, teofilline, antistaminici. Purtroppo, non ho trovato giovamento e tutto l'anno ho difficoltà di respirazione. Ultimamente, ho constatato che, dopo occasionali assunzioni di un Claritromicina 500, la mia asma migliora e già dalla terza compressa mi dà un beneficio che altri medicinali specifici non mi danno. Lo "stato di grazia" termina dopo alcuni giorni dalla fine dell'assunzione del medicinale. È possibile che il mio annoso problema venga generato da un batterio? Quanti cicli di tale medicinale posso fare in un anno?
Risposta
Buongiorno,
i fattori che possono sostenere continuativamente un'asma bronchiale sono tanti: allergeni vari (pollini, polveri, muffe, forfora di animali, alimenti), fattori ambientali e atmosferici, fumo, esposizione lavorativa, esercizio fisico, stress e fattori psichici, farmaci, microrganismi vari, fra cui soprattutto il virus respiratorio sinciziale e i batteri del genere Chlamydia e Mycoplasma. Questi due ultimi sono sensibili alla Claritromicina, per cui non è affatto strano un miglioramento dopo l'assunzione di tale antibiotico.
Tuttavia, non conviene abusare troppo di qualsiasi antibiotico, soprattutto con terapie di breve durata, perché i batteri, dopo un po' di tempo, diventano resistenti al farmaco. Pertanto, bisogna utilizzare una terapia di fondo dell'asma bronchiale, seguendo le linee guida internazionali (GINA), con costanza, in modo da ridurre la reattività dei bronchi a tutti i fattori scatenanti, con frequenti controlli clinici.
Rivolgiti al tuo medico o ad uno specialista pneumologo per saperne di più.
Cordiali saluti
i fattori che possono sostenere continuativamente un'asma bronchiale sono tanti: allergeni vari (pollini, polveri, muffe, forfora di animali, alimenti), fattori ambientali e atmosferici, fumo, esposizione lavorativa, esercizio fisico, stress e fattori psichici, farmaci, microrganismi vari, fra cui soprattutto il virus respiratorio sinciziale e i batteri del genere Chlamydia e Mycoplasma. Questi due ultimi sono sensibili alla Claritromicina, per cui non è affatto strano un miglioramento dopo l'assunzione di tale antibiotico.
Tuttavia, non conviene abusare troppo di qualsiasi antibiotico, soprattutto con terapie di breve durata, perché i batteri, dopo un po' di tempo, diventano resistenti al farmaco. Pertanto, bisogna utilizzare una terapia di fondo dell'asma bronchiale, seguendo le linee guida internazionali (GINA), con costanza, in modo da ridurre la reattività dei bronchi a tutti i fattori scatenanti, con frequenti controlli clinici.
Rivolgiti al tuo medico o ad uno specialista pneumologo per saperne di più.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Giulio Piacenza
pneumologo
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