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Una persona affetta da angina può fare trekking oltre i 3000 metri?

Buonasera, 
da 2 anni soffro di angina, a volte va meglio, a volte peggio. Faccio una vita normale. Prendo molte medicine, tra queste Nitroderm cerotto Nitroglicerina da 10, e ho sempre con me Carvasin o Trinitrina. Faccio anche footing ed onestamente non ho problemi. Sono un appassionato di trekking e nel mese di novembre, dopo la stagione estiva di lavoro (sono un cuoco stagionale in un rifugio alpino a 1.500 metri), vorrei andare a fare trekking in Nepal fino al base camp dell'Everest (non scalarlo, ma arrivare al suo campo base) situato oltre i 5.300 metri, le 3 settimane di trekking prevedono quote medie oltre i 3.000. Lo posso fare senza problemi? O l'ossigenazione minore rischia di crearmi problemi? Come tutti i malati di angina devo tener lontana ogni forma di vasocostrizione ed avere sangue fluido. A quelle altitudini, i globuli rossi aumentano per sopperire la carenza di ossigeno. Quindi sangue più denso. Esistono eventuali medicine (no ossigeno, non avrebbe senso far trekking così), posso acclimatarmi anche io? Il mal di montagna è un rischio per chiunque salga alto, ma non vorrei che per me lo fosse di più. 

Grazie delle eventuali risposte

Risposta

Salve,
credo ti sia dato da solo la risposta che richiedi a noi. Pare di capire che tu soffra di angina instabile (a volte va meglio, a volte va peggio), per cui assumi molte medicine, ma citi solo la Nitroglicerina transdermica e la Trinitrina o il Carvasin; non dici se assumi anche antiaggreganti piastrinici, calcioantagonisti, beta-bloccanti; non riferisci inoltre di che tipo di angina soffri, se vasospastica o a soglia fissa nè se ti sia stata proposta una qualche soluzione che non sia farmacologica: ti hanno mai parlato di angioplastica coronarica o di bypass aortocoronarico?

Sicuramente, nella tua situazione, già è rischioso lavorare a 1500 metri: ai coronaropatici viene consigliata la collina, ma viene sconsigliata la montagna; figuriamoci se ti puoi concedere di salire a 3000 o a 5300 metri. A quelle altitudini l'ossigeno è rarefatto, quindi si ha una policitemia compensatoria (è questa la ragione per cui i calciatori vanno in ritiro in montagna: per procurarsi fisiologicamente un surplus di sangue, che poi tornerà utile in pianura, visto che le trasfusioni sono loro vietate).

A mio parere, cercati una quota più moderata per i tuoi svaghi, ma anche per il tuo lavoro: hai mai pensato cosa potrebbe succedere (anche a 1500 metri, figuriamoci a 3000 o a 5300) se in caso di angina, la Trinitrina o il Carvasin non facessero effetto e si rendesse necessario un sollecito ricovero in ospedale?

Saluti

Risposta a cura di
Dr. Gianfranco Nassisi Medico Chirurgo
Dr. Gianfranco Nassisi
cardiologo
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