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Che cosa fare per un'alterazione strutturale del tendine sovraspinato?

Gentile dottore, 
ho 40 anni e, in seguito a forte ed insistente dolore notturno alla spalla, ho fatto ecografia dalla quale non è stato riscontrato nulla di patologico. Non ho subito nessun trauma, non sono una sportiva e non svolgo lavori che potrebbero creare problemi alle articolazioni. Visto il dolore insistente, mi hanno prescritto la rmn dalla quale è emerso il seguente quadro: "si documenta alterazione strutturale del tendine sovraspinato che presenta alcuni focolai di lacerazione parcellare, che interessano le fibre della regione iuxta-inserzionale. Il focolaio lacerativo di maggiori dimensioni presenta un diametro massimo di circa 6 mm e sembra estendersi a tutto spessore dal versante articolare a quello bursale del tendine. Coesiste modesta quota fluida nel contesto della borsa subacromiale. Indenni i restanti tendini della cuffia dei rotatori. In sede e regolare per morfologia e segnale il tendine del capolungo del bicipite. Nel contesto della spongiosa subcondrale della testa omerale, sul versante postero superiore, si rileva area a contorni policiclici, con segnale disomogeneo simil cistico, che sembra prendere origine da un difetto della corticale; il rilievo appare verosimilmente riferibile a cavitazione geodica della spongiosa subcondrale". Di cosa si tratta? Quali possono essere le cause? Che tipo di trattamento si effettua in questi casi? 

Grazie

Risposta

Buongiorno,
potresti essere affetto da una lesione della cuffia dei rotatori.

La cuffia dei rotatori è quell'insieme di tendini che permettono il movimento al braccio, pertanto, una sua lesione compromette la funzione della spalla e dà dolore (tipico infatti il dolore notturno).

Le terapie possibili si possono dividere sostanzialmente in due categorie: quelle che combattono gli effetti (dolore, impotenza funzionale) e quelle che combattono la causa (rottura).

Le prime possono essere conservative e possono prevedere esercizi di riabilitazione anche con l'ausilio di terapie farmacologiche e strumentali, o eventualmente delle infiltrazioni intrarticolari.

Le seconde invece contemplano l'approccio chirurgico (personalmente utilizzo l'artroscopia) che tende a ricostruire il tendine e riposizionarlo sull'osso. In questo modo si combatte sia il dolore che il deficit di funzione.

Rivolgiti ad uno specialista di tua fiducia ed impostate insieme il miglior percorso terapeutico adatto a te. 

Saluti

 

Risposta a cura di
Dr. Giorgio Rotundo Medico Chirurgo
Dr. Giorgio Rotundo
chirurgo della spallamedico legale
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