Le
reazioni avverse a farmaci rappresentano il terzo più frequente motivo di consultazione dell’allergologo, dopo la
rinocongiuntivite e l’
asma, riguardando circa il 7% della popolazione generale e il 12% dei pazienti ospedalizzati.
Nella grande maggioranza dei casi, non si tratta di reazioni allergiche, ma di eventi avversi dovuti ad altre cause quali sovraddosaggio, effetti collaterali, interazioni tra farmaci in corso di terapie polifarmacologiche, predisposizione individuale, intolleranze, pseudoallergie.
Il riconoscimento e la
dimostrazione delle vere reazioni allergiche a farmaci rappresentano una diagnostica difficile, ma al tempo stesso molto importante, non solo per evitare il rischio di reazioni nei bambini allergici, ma anche per evitare di considerare allergici bambini che in realtà non lo sono, privando loro di presidi terapeutici importanti per il futuro.
Con il termine di
reazioni allergiche a farmaci, si indicano reazioni di ipersensibilità determinate da una reazione immunitaria: queste reazioni rappresentano solo un'esigua minoranza delle reazioni avverse a farmaci (circa il 5 -10%) e fra queste possono verificarsi eventi gravi come l’
anafilassi, fortunatamente molto rara (0,02%-0,09% dei casi).