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Qual è la lesione per una donna di 80 anni a cui hanno diagnosticato un adenocarcinoma duttale pancreatico?

Buongiorno, 
a mia zia di 80 anni è stato diagnosticato un mese fa, a seguito della comparsa di edemi alle gambe, nausea, vomito e blocco intestinale, un adenocarcinoma duttale pancreatico al IV stadio. È giunta in pronto soccorso con uno stato di malnutrizione e indebolimento generale. Tramite endoscopia, le è stata impiantata un'endoprotesi duodenale metallica per permetterle di mangiare, in quanto la massa aveva creato un restringimento che non permetteva al cibo di passare. Dopo 10 giorni di ospedale, l'oncologo ha ritenuto di mandarla direttamente in hospice a cure palliative senza procedere con alcun trattamento oncologico. Mia zia non presenta alcun dolore, solo qualche linea di febbre e fa fatica a stare in piedi e a camminare, in quanto si sente debolissima. Volevamo gentilmente avere un vostro parere sulla possibilità di tentare una chemioterapia (compresse?) o altro (radioterapia) non potendo, da quello che hanno comunicato, operare. A parere vostro, l'intervento chirurgico in alternativa sarebbe fattibile? La prognosi è severa? Dalla tac, viene documentata: "lesione di 4x3 di aspetto eteroformativo primitivo che determina encasement dell'arteria mesenterica superiore giungendo a contatto con la confluenza spleno mesenterica ed infiltra la vena lienale con formazione di circoli collaterali perigastrici marcatamente assottigliata e infiltrata anche la vena renale sinistra. La lesione infiltra il corpo del surrene sinistro distendendo il duodeno a monte e lo stomaco discretamente ectasico. Presenza di sospetta linfangite, presenza di linfonodi plurimi in sede epatica, celiaca e peripancreatica sospetti. Fegato senza presenza di alterazioni focali di aspetto sostitutivo secondario. Non reperti a carico di milza, surrene destro e reni. Presenza di reperti come da sospetta carcinosi in adiacenza al colon discendente".

Grazie

Risposta

Gentile signora,
sfortunatamente, lo stadio del tumore, la sua diffusione e il tipo di tumore non permettono terapie di alcun genere, al di fuori di quanto ha già fatto per risolvere temporaneamente alcuni disturbi.

Terapie chemioterapiche o di altro genere non sono praticabili, in quanto non avrebbero alcuna efficacia nei confronti del tumore, dando luogo solo ad ulteriori disturbi legati agli effetti collaterali.

Bisogna cercare di rendere la vita breve che rimane alla paziente la meno gravosa possibile, utilizzando farmaci sintomatici per ridurre i disturbi ed antidolorifici per quando inizieranno i dolori. 

Mi dispiace
Risposta a cura di
Dr. Giorgio Enrico Gerunda Medico Chirurgo
Dr. Giorgio Enrico Gerunda
chirurgo generaleoncologo
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