Questa metodica viene utilizzata fin dall’inizio degli anni 70, soprattutto come TAC cerebrale (invenzione che permise a Hounsfield di ottenere il premio Nobel).
Il paziente durante l’indagine viene viene fatto accomodare su di un lettino, libero da abiti ed eventuali corpi estranei, nella posizione richiesta dall'esaminatore (supina, prona, laterale, ecc). Dopodichè si procede con l’esame vero e proprio, che prevede la raccolta delle immagini della zona interessata attraverso l’azione del tubo radiogeno che ruota intorno al paziente.
La durata della TAC è piuttosto breve, dai 5 ai 10 minuti mentre la preparazione all'esame puó richiedere anche fino ai 30 minuti di tempo.
La TAC, a differenza della classica immagine radiografica, è il risultato della trasformazione analogica di una realtà tridimensionale in bidimensionale, nella tomogroafia computerizzata l'immagine subisce una trasformazione da analogica a digitale.
Durante una TAC la radiazione elettromagnetica attraversa il paziente e viene captata dai detettori (piccole camere di ionizzazione). Si ottiene così un segnale elettrico che, dopo essere stato elaborato da complicatissimi algoritmi, fornisce immagini dettagliate del corpo.
Nel caso si renda necessario, tali immagini possono essere ricostruite in un modello tridimensionale.
La TAC consente di compiere indagini diagnostiche per verificare la presenza di patologie croniche, infiammatorie e oncologiche in tutte le parti del corpo.
Questa è in grado di evidenziare differenze, anche minime, di densità tra i differenti tessuti di un organo, permettendo così di visualizzare strutture altrimenti non individuabili, soprattutto se localizzate in profondità.
Il suo principale campo d’azione è lo studio dei tumori.
Oltre ai campi tradizionali di impiego (neurologico, scheletrico, traumatologico, toracico, addominale, oncologico, ginecologico, vascolare), la TAC è per lo più una metodica indicata per lo studio dell’apparato urinario (Uro TAC), dell’intestino (Colon TAC) e delle arterie coronarie (Cardio TAC).
È, infine, molto utilizzata anche nell’ambito della medicina d’urgenza in seguito a emorragie ed ischemie cerebrali, aneurismi toracici e addominali, embolie polmonari e traumi di vario genere.
Negli ultimi anni le apparecchiature si sono notevolmente evolute e hanno dato origine a nuove varianti come la TAC multistrato o multislice e la TAC spirale. Quest'ultima, in particolare, permette l'acquisizione veloce di immagini piuttosto nitide e poco sensibili ai movimenti cardiaci e respiratori del paziente.
Spesso quando si effettua la TAC si utilizza un mezzo di contrasto iodato per via endovenosa.
I mezzi di contrasto sono sostanze in grado di assorbire (più o meno intensamente) i raggi X e che consentono di evidenziare e differenziare arterie, vene, linfonodi e formazioni benigne o maligne. Si utilizzano per eseguire la TAC dell’addome, del torace, del cuore o dei vasi sanguigni.
Quando si effettua una TAC con mezzo di contrasto è necessario digiunare per qualche ora prima dell’esame e svolgere alcuni esami del sangue, per accertarsi ad esempio che la funzionalità renale ed epatica sia efficiente.
I mezzi di contrasto, in particolare quelli iodati, possono causare reazioni avverse e sono particolarmente sconsigliati nei casi di insufficienza renale, per i quali si dovrà, quando possibile, evitarne l'impiego ed optare per indagini (ecografia, risonanza magnetica) che non ne richiedano l'impiego.
Le reazioni avverse più comuni al mezzo di contrasto sono:
Nel caso invece si verificassero: orticaria diffusa, vomito grave, edema (gonfiore) delle palpebre, dispnea, dolori al torace e/o all'addome è bene rivolgersi a un medico per accertamenti.
Dopo la procedura viene consigliato al paziente di bere molta acqua per favorire lo smaltimento della sostanza di contrasto il più velocemente possibile.
L’impiego della TAC ha diversi vantaggi: in primis, tempi di esecuzione ridotti e la capacità di ricostruire delle sezioni del corpo anche al di sotto del millimetro.
Poiché la dose di radiazioni emesse dalla macchina può essere in certi casi discretamente alta, è necessaria una certa prudenza, soprattutto nei bambini e nelle donne in età fertile. Per questo motivo la TAC non può e non deve essere considerata uno strumento diagnostico da utilizzare come check-up, a differenza della Risonanza Magnetica che utilizza campi magnetici e onde radio, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti.
La TAC addome è lo studio, con metodica TAC, degli organi e dei vasi (come l’AngioTAC) che si trovano nell’addome: fegato, pancreas, surreni, reni, milza, vescica, aorta, ecc.
Viene prescritta per valutare la pervietà dei vasi, per la ricerca di eventuali patologie di origine neoplastica, per verificare l’eventuale presenza di problemi di natura infiammatoria, infettiva o in caso di trauma nella zona interessata. A parte casi eccezionali, questa metodica necessita della somministrazione di un mezzo di contrasto somministrato per via endovenosa.
La TAC total body consente di compiere indagini diagnostiche in patologie croniche, infiammatorie e oncologiche di tutte le parti del corpo (cranio, torace e addome completo). La durata della procedura è di circa 10 minuti.
Il paziente viene fatto sdraiare supino su un lettino mobile, introdotto in un tubo radiogeno che emette raggi X che gli ruota intorno continuamente, il lettino si muove in modo orizzontale in modo da consentire l’acquisizione di immagini di diverse sezioni del corpo.