La prima visita psichiatrica si svolge prevalentemente in forma di intervista-colloquio, più o meno guidato durante il quale vengono richieste informazioni relative allo stato di salute generale, con relativi accertamenti effettuati e documentazione che la persona ritiene di presentare all’attenzione del medico. Parte dell’esame clinico riguarda le modalità del colloquio stesso:
Il colloquio, quindi, è fondamentale perchè concerne non soltanto un racconto nel senso del contenuto del racconto, ma anche una serie di elementi che si ricavano dal colloquio stesso.
Durante la prima visita psichiatrica possono presenziare anche terze persone se il paziente lo richiede (parenti, amici, partner), tuttavia, in alcuni casi, il medico può ritenere opportuno che il colloquio avvenga del tutto o in parte a tu per tu con il paziente, in maniera da lasciarlo esprimere in maniera più libera.
In questo caso le terze persone possono riferire al medico separatamente cosa loro ritengano importante previo consenso esplicito del paziente. Ogni informazione comunicata allo psichiatra durante i colloqui è coperta dal segreto professionale, il medico potrà fornire informazioni a terzi solo dopo aver ricevuto l'autorizzazione dea parte del paziente.
Durante la seduta il medico non dà giudizi di tipo morale o sul merito di una situazione che coinvolga il paziente e altre persone.
Durante la prima visita psichiatrica è opportuno cogliere l'occasione per rilasciare e spiegare prescrizioni farmacologiche, per sollecitare il paziente a determinate riflessioni, o per commentare i fatti accaduti.
Lo scambio conoscitivo tra medico e paziente può avvenire in diversi modi, a volte iniziando con uno “sfogo”, altre con un racconto, o magari come intervista più mirata a partire da alcuni sintomi.
Uno degli scopi della prima visita psichiatrica è la formulazione di una diagnosi che può limitarsi alla sindrome (l’insieme dei sintomi per come si prevede che si muovano o decorrano a gruppi di sintomi, ma non necessariamente tutti nella stessa direzione).La diagnosi non sempre è fattibile dopo una prima seduta, specialmente quella definitiva, che dia una visione complessiva e che riduca tutti i sintomi apparentemente diversi ad una matrice principale.La scelta della cura allo stesso modo può essere fatta da subito, anche se non sempre in maniera specifica per una malattia. Inoltre, non tutte le malattie hanno cure specifiche e non tutte le sindromi conosciute in realtà sono definibili come malattie, cioè non di tutte le sindromi è prevedibile l’evoluzione nel tempo perché vi sono diverse possibilità.