Durante la visita sessuologica l'esperto si occupa dei disturbi sessuali e di quanto concerne la materia sessuale; un disturbo sessuale può a tutti gli effetti essere definito una condizione psicosomatica, cioè, un disagio che ha a che fare sia con il corpo sia con la mente della persona, questi due aspetti mente-corpo non possono essere scissi, infatti il sintomo "sessuologico" è solo la punta di un iceberg ed è il frutto di una problematica, di un disagio psicologico che trova il suo "sfogo" nel corpo.
Non sempre è utilizzabile il termine 'disturbo', che conferisce una connotazione di malattia (in quanto ciò che può essere un problema per una persona non lo è per un’altra). Nella sessualità è tutto molto soggettivo e definire la normalità è impossibile. Non è sempre possibile utilizzare nemmeno l’etichetta “psicosomatico” valida in campo psicologico, ma non nella sessuologia, dove ci possono essere cause psicologiche e/o organiche che hanno ripercussioni sul corpo in senso lato.
La visita sessuologica prevede l'indagine delle situazioni in cui la causa della compulsività sessuale non è psicologica ma organica, in realtà, però, anche in quel caso non si deve sottovalutare l'impatto che la condizione sessuale può avere sulla vita dell'individuo, sia a livello relazionale che di identità e quindi sul suo benessere psicologico.
La visita sessuologica prevede che l'individuo che si rivolga ad un sessuologo, talvolta, sperando di scoprire che la sua condizione sessuale abbia proprio una causa organica, perché è sicuramente molto meno doloroso e complesso cercare di risolvere il problema con l'ausilio di farmaci che guardando dentro di sé e mettendosi in discussione nel tentativo di comprendere le origini della propria sofferenza.
Pertanto il soggetto può apparire molto spaventato nel mettersi in gioco, ma è fondamentale per crescere ed avere una vita migliore, vivere una "buona" sessualità, senza conflitti e ansie.