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Visita psichiatrica con relazione scritta medico legale

Psichiatria
Visita psichiatrica con relazione scritta medico legale

In cosa consiste la visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale?

La visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale prevede che i destinatari della perizia psichiatrica siano tutti i soggetti verso i quali sorgono dubbi, durante un procedimento giuridico, sulla presenza o meno di una psicopatologia dell’imputato ed in questi casi il giudice può avvalersi della perizia di uno psichiatra che valuterà professionalmente la capacità dell’imputato.Studi statistici hanno consentito di valutare che il malato psichico non delinque in maniera significativamente superiore alla popolazione generale e non è possibile fare un’equivalenza diretta tra patologia mentale e pericolosità sociale.

Chi svolge la visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale?

La visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale è svolta dal perito, psichiatra che viene chiamato come consulente del tribunale.In questi casi non vengono applicate le regole del segreto professionale in quanto le informazioni cliniche possono essere già a disposizione della corte ed il periziando viene informato che non esiste relazione di riservatezza in quanto il colloquio verrà rivelato al tribunale.

Cosa prevede la visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale?

La visita psichiatrica con relazione scritta medico-legale è una valutazione che può essere richiesta anche da un soggetto che necessita di una consulenza in ambito psichiatrico e psicopatologico od anche ambito medico-legale.Lo psichiatra può essere chiamato a valutare condizioni cliniche di un determinato soggetto dal soggetto stesso, dai familiari, da un avvocato o da un giudice.Inoltre, durante l’affidamento dell’incarico al perito, lo stesso viene invitato ad informare il giudice in merito a condizioni d’incompatibilità che possono rendere non possibile lo svolgimento della perizia.La perizia psichiatrica in senso stretto riguarda il concetto di responsabilità penale che viene ad essere collegato con la coscienza e la volontà.La legislazione italiana prevede che non è punibile colui che ha commesso un reato se il gesto non è stato compiuto con reale capacità di intendere e di volere.Generalmente, il perito viene, perciò, chiamato ad accertare la capacità di intendere e di volere e la pericolosità sociale del periziando.Qualora, venga valutata la presenza di pericolosità sociale nell’indagato vengono messe in atto delle misure di sicurezza specifiche per il soggetto.Tali misure possono essere distinte in detentive e non detentive, secondo quanto previsto dal Codice Rocco.Le misure detentive si distinguono, inoltre, in psichiatriche e non psichiatriche, a seconda del tipo di misura adottata.Se, invece, viene precedentemente escluso il vizio di mente, allora il perito può non rispondere al quesito in merito alla pericolosità sociale, in quanto la condizione determinante deve essere sempre la presenza di un vizio di mente parziale o totale.L’accertamento della pericolosità sociale è compito del perito, mentre la valutazione del comportamento criminale e del conseguente controllo sociale è compito del magistrato che si esprime in merito alla misura definitiva da adottare.

Elena Tamussi
Elena Tamussi
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