La parvovirosi canina, anche nota come gastroenterite virale trasmissibile, gastroenterite infettiva o enterite virale del cane, è una malattia infettiva di origine virale dei canidi.
È una patologia grave potenzialmente mortale che colpisce ogni anno tantissimi cani, soprattutto cuccioli.
È causata dal Parvovirus Canino (CPV – Canine Parvovirus), un virus estremamente contagioso e particolarmente resistente nell’ambiente. esterno. Scopriamone di più con questo focus.
Parvovirosi canina: cosa è
La parvovirosi del cane è una malattia molto grave, che colpisce soprattutto i cuccioli di età inferiore ai 6 mesi e per la quale si eseguono le vaccinazioni a partire dalle prime settimane di vita.
Il virus della parvovirosi (detta anche gastroenterite virale) infetta i soggetti che hanno avuto un contatto con feci di animali ammalati, o in fase di guarigione dalla malattia, e che eliminano il virus nell’ambiente esterno, o da qualsiasi cosa che ha avuto contatto con un positivo. Ad esempio, se si tocca un animale parvo positivo e dopo si manipola un animale senza vaccinazioni, ecco che si può fungere (o un oggetto) da puntura.
Anche a guarigione avvenuta i cani eliminano il virus nelle feci fino a 7/30 giorni ma a quantità sempre minori.
Quali sono i sintomi del parvovirus?
I sintomi più frequenti della parvovirosi canina sono:
- vomito frequente;
- diarrea caratterizzata da feci di colore giallo-verdi, emorragiche, maleodoranti;
- leucopenia, ovvero diminuzione della conta dei globuli bianchi;
- febbre;
- rapida perdita di peso;
- disidratazione;
- abbattimento.
Sia la risposta clinica che il decorso della malattia possono variare nei soggetti, passando da una forma lieve ad una forma mortale.
L'avvenuta o mancata vaccinazione nel cane influisce sulla percentuale di guarigione, sulla sopravvivenza e sulla gravità dei sintomi.
I cani che hanno completato regolarmente l’iter vaccinale per la parvovirosi canina possono anche essere asintomatici, oppure presentare sintomi lievi.
Cosa causa la parvovirosi?
Il virus responsabile della parvovirosi è il parvovirus canino di tipo 2 (CPV-2), per distinguerlo da un altro parvovirus, noto come parvovirus canino di tipo 1 (CPV-1), riscontrato nelle feci del cane, senza significato patologico.
È un virus molto resistente nell'ambiente e all'azione di detergenti e disinfettanti; sensibile però alla candeggina.
Come si trasmette?
La parvovirosi si trasmette tramite il contatto con vomito, urina e in particolar modo feci contaminate prodotte sia da cani malati che da cani in via di guarigione e persino da cani già guariti, in quanto questi ultimi tendono ad eliminare il virus tramite le feci fino a 7/30 giorni giorni dopo la guarigione.
Per contrarre la parvovirosi, quindi, un cane sano non deve necessariamente entrare in contatto con un cane malato; le particelle del virus nelle feci di un cane colpito dal virus si disperdono nell’ambiente, arrivando a contaminare il terreno e gli oggetti circostanti.
Con questo si intende che un cane sano può contrarre la parvovirosi anche solo mangiando dell’erba oppure leccando il suolo o degli oggetti contaminati; anche le attrezzature, come gabbie e mangiatoie, possono configurarsi come un veicolo di trasmissione.
Inoltre, le aree molto frequentate da altri cani (come ad esempio i rifugi e canili) si configurano come un potenziale fattore di rischio.
Infine, per quanto riguarda il periodo di incubazione della parvovirosi canina, può variare dai 4 ai 14 giorni.
Si guarisce dalla parvovirosi?
Attualmente non c'è una cura specifica per la parvovirosi canina, per questo motivo è fondamentale effettuare una diagnosi della malattia in tempo, così come intervenire con cure di supporto con fluidoterapia e terapia intensiva presso una struttura veterinaria per limitare la disidratazione. Tutto ciò infatti può influire sulla vita e la morte dell'animale..
In genere, il decorso della malattia è di 5-7 giorni, tuttavia la possibilità di guarigione può non presentarsi. Dunque, per proteggere il cane dalla parvovirosi è necessario sottoporlo fin da cucciolo alle regolari vaccinazioni, a partire da 6-8 settimane di età, con richiami regolari nel corso della vita.
Data l’elevata contagiosità di questa malattia, durante la cura della parvovirosi nel cane è fondamentale isolare gli individui infetti da quelli sani e disinfettare con candeggina costantemente i luoghi e gli oggetti che possono essere veicolo di contagio.
Vaccino: è utile?
Il virus della parvovirosi canina colpisce principalmente i cani adulti non vaccinati e i cuccioli di età inferiore ai 6 mesi.
Nonostante l'esistenza di un vaccino per la parvovirosi canina, ad essere più a rischio sono proprio i cuccioli di cane. Infatti, la patologia può colpirli in un arco temporale che va dal decadimento dell’immunità materna all’inizio dei protocolli vaccinali, con un elevato pericolo di morte.
È bene, quindi, sottoporre il proprio cucciolo ai protocolli vaccinali.