Una scoperta rivoluzionaria: il virus del morbillo può sconfiggere per sempre il cancro?

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 19 Maggio, 2014

Il virus del morbillo contro il cancro. Una lotta impari, sembrebbe. Invece, non è così. 

Secondo i ricercatori statunitensi della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, distruggere il tumore, utilizzando una dose altamente concentrata di virus del comunissimo morbillo, consentirebbe di uccidere le cellule tumorali senza però intaccare i tessuti sani. 

Il caso

Pare che la conferma giunga da una prima prova positiva effettutata su due pazienti colpite da mieloma multiplo che, dopo essere state sottoposte a terapie non efficaci, hanno tentato questa nuova strada. In particolare, Stacy Erholtz, giovane 49enne malata da 9 anni e costretta a fare i conti con numerose ricadute, ha reagito bene alla terapia sperimentale, risultando in remissione completa da sei mesi. Per l'altra paziente, una donna di 65 anni, sottoposta da sette anni a vari trattamenti, la terapia ha comportato una riduzione sia del tumore a livello del midollo osseo che delle proteine di mieloma.

Su cosa si basa l'efficacia del nuovo trattamento?

I ricercatori hanno ottenuto in laboratorio un virus del morbillo tossico per il tumore. Il trattamento, noto come viroterapia, mira a limitare i danni che le terapie più comuni causano alle cellule sane, portando alla completa guarigione del paziente.  

Gli scienziati della Mayo Clinic stanno ora preparando una seconda fase dello studio che coinvolgerà più pazienti, per dimostrarne gli effetti benefici sulla salute e ottenere così l'approvazione della Food and Drug Administration, in quattro anni.

Tra i tumori presi in causa nella sperimentazione ci sono quelli che colpiscono:

  1. cervello
  2. ovaie 
  3. mesotelioma 

 

Quali sono le posizioni degli specialisti?

Inutile nascondere le curiosità e, nello stesso tempo, le perplessità suscitate dal caso. Fabrizio Pane, presidente della Società Italiana di Ematologia, sottolinea come sia importante prima valutare il grado di sicurezza della procedura e le eventuali interferenze delle vaccinazioni effettuate dal paziente, già in età pediatrica. 

La realtà supera la fantasia?

La viroterapia, basata sull'impiego delle proprietà dei virus per combattere i tumori, affonda le sue radici già negli anni Cinquanta del Novecento. Sembra, inoltre, aver ispirato non solo noti ricercatori, ma anche scrittori e registi cinematografici. Nel 2007, infatti, Francis Lawrence, dirige il film basato sull'omonimo romanzo di Richard Matheson, "Io sono leggenda". La storia, ambientata nel 2012, racconta di una epidemia generata dal virus del morbillo geneticamente modificato e originariamente concepito per combattere proprio il cancro. Robert Neville, personaggio interpretato da Will Smith, è l'unico sopravvissuto e, come virologo militare, conduce degli esperimenti su cavie animali infette per trovare una cura all'epidemia.

Di certo, la realtà è, come sempre, fonte di ispirazione. La speranza è che le ricerche continuino portando a terapie valide, lasciando solo ai film il timore che possano trasformarsi in qualcosa di incontrollato. 

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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