Una delle caratteristiche principali dell’infezione da Coronavirus è il mantenimento dei sintomi anche settimane, mesi o anni dopo essersi negativizzati.
Si tratta del Long Covid (o PASC, acronimo di Post-acute sequelae of Sars-CoV-2 infection): uno studio recente ha scoperto che, tra i ricoverati, 6 pazienti su 10 mostra ancora sintomi.
Scopriamo di più.
Pascnet: cos’è e dati rilevati
Il progetto Pascnet, nato dall’unione di vari enti, atenei e istituzioni – tra cui l'Università Cattolica del Sacro Cuore, aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST), Cooperative di Medici di Medicina Generale (IML), Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), SSR della Lombardia – ha lo scopo di creare un sistema informativo strutturato sulla base di dati epidemiologici precisi, definire le caratteristiche cliniche del Long Covid, valutare l’impatto della malattia sul Sistema Sanitario Nazionale e sviluppare piani di intervento mirati.
I dati raccolti mostrano l’impatto devastante che questa malattia ha avuto su tutto il sistema socio-sanitario ed economico, dal momento che molte persone colpite da PASC hanno dovuto abbandonare lavoro o studio – a causa dei sintomi debilitanti.
A cinque anni dalla diagnosi, il 60% dei pazienti ospedalizzati e il 10% di quelli non ospedalizzati evidenzia ancora sintomi. Tra questi, difficoltà respiratorie, insonnia, nebbia mentale, confusione, mal di testa, alterazioni del metabolismo e problemi di memoria.
Questa ricerca ha preso in esame una coorte di ben 10 milioni di persone, di cui la metà aveva un’età pari o superiore ai 50 anni e il 20% presentava patologie cardiovascolari.
Lo studio
Nel dettaglio, è stato creato un protocollo per la raccolta e il controllo a lungo termine di dati clinici, per poi valutarne l'impatto attraverso un’analisi condotta su un campione di oltre 1.200 pazienti.
I soggetti coinvolti sono stati sottoposti dalle ASST in cui erano stati ospedalizzati e dai propri medici di medicina generale (MMG) a una serie di esami ambulatoriali o specialistici per osservare la presenza dei sintomi di Long Covid a un anno o più dall’infezione.
Tra i fattori di rischio per l’insorgenza della Pasc, poi, ci sono l’età avanzata, la presenza di cronicità e/o comorbidità, il fumo e l’alcol.
Tra le altre criticità evidenziate dal progetto Pascnet, abbiamo anche una crescente insoddisfazione verso i bisogni sanitari, in quanto le restrizioni alla mobilità e le politiche di distanziamento sociale hanno sovraccaricato le strutture sanitarie – oltre a generare paura del contagio.
Anche le strutture ambulatoriali ne hanno risentito: dai dati è emerso un ampio e persistente calo dell’assistenza, che ha riguardato soprattutto i soggetti più anziani e cronici, e le prestazioni di screening, di fatto riducendo l’assistenza primaria e le attività di prevenzione.
I modelli di sanità pubblica stimano una perdita cumulativa e persistente nell'assistenza ambulatoriale di circa il 25%, con un ritardo accumulato di 4,5 mesi standard; questi ritardi hanno contribuito alla congestione dei servizi sanitari anche dopo la fine della pandemia.