Long Covid: il 60% dei pazienti ricoverati mostra ancora sintomi

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 31 Gennaio, 2025

Il primo piano di una donna con la mascherina ffp2

Una delle caratteristiche principali dell’infezione da Coronavirus è il mantenimento dei sintomi anche settimane, mesi o anni dopo essersi negativizzati.

Si tratta del Long Covid (o PASC, acronimo di Post-acute sequelae of Sars-CoV-2 infection): uno studio recente ha scoperto che, tra i ricoverati, 6 pazienti su 10 mostra ancora sintomi.

Scopriamo di più.

Pascnet: cos’è e dati rilevati

Il progetto Pascnet, nato dall’unione di vari enti, atenei e istituzioni – tra cui l'Università Cattolica del Sacro Cuore, aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST), Cooperative di Medici di Medicina Generale (IML), Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), SSR della Lombardia – ha lo scopo di creare un sistema informativo strutturato sulla base di dati epidemiologici precisi, definire le caratteristiche cliniche del Long Covid, valutare l’impatto della malattia sul Sistema Sanitario Nazionale e sviluppare piani di intervento mirati.

I dati raccolti mostrano l’impatto devastante che questa malattia ha avuto su tutto il sistema socio-sanitario ed economico, dal momento che molte persone colpite da PASC hanno dovuto abbandonare lavoro o studio – a causa dei sintomi debilitanti.

A cinque anni dalla diagnosi, il 60% dei pazienti ospedalizzati e il 10% di quelli non ospedalizzati evidenzia ancora sintomi. Tra questi, difficoltà respiratorie, insonnia, nebbia mentale, confusione, mal di testa, alterazioni del metabolismo e problemi di memoria. 

Questa ricerca ha preso in esame una coorte di ben 10 milioni di persone, di cui la metà aveva un’età pari o superiore ai 50 anni e il 20% presentava patologie cardiovascolari.

Lo studio

Nel dettaglio, è stato creato un protocollo per la raccolta e il controllo a lungo termine di dati clinici, per poi valutarne l'impatto attraverso un’analisi condotta su un campione di oltre 1.200 pazienti.

I soggetti coinvolti sono stati sottoposti dalle ASST in cui erano stati ospedalizzati e dai propri medici di medicina generale (MMG) a una serie di esami ambulatoriali o specialistici per osservare la presenza dei sintomi di Long Covid a un anno o più dall’infezione.

Tra i fattori di rischio per l’insorgenza della Pasc, poi, ci sono l’età avanzata, la presenza di cronicità e/o comorbidità, il fumo e l’alcol.

Tra le altre criticità evidenziate dal progetto Pascnet, abbiamo anche una crescente insoddisfazione verso i bisogni sanitari, in quanto le restrizioni alla mobilità e le politiche di distanziamento sociale hanno sovraccaricato le strutture sanitarie – oltre a generare paura del contagio.

Anche le strutture ambulatoriali ne hanno risentito: dai dati è emerso un ampio e persistente calo dell’assistenza, che ha riguardato soprattutto i soggetti più anziani e cronici, e le prestazioni di screening, di fatto riducendo l’assistenza primaria e le attività di prevenzione.

I modelli di sanità pubblica stimano una perdita cumulativa e persistente nell'assistenza ambulatoriale di circa il 25%, con un ritardo accumulato di 4,5 mesi standard; questi ritardi hanno contribuito alla congestione dei servizi sanitari anche dopo la fine della pandemia.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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