Vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia ed effetti collaterali: facciamo chiarezza

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 21 Ottobre, 2016

Vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia: un po' di chiarezza

Morbillo, rosolia e parotite sono considerate semplici e innocue malattie legate all’infanzia.

Tuttavia, spesso, possono avere delle conseguenze anche molto gravi. Infatti, in Italia nell’ultimo decennio si sono avute ben due epidemie di morbillo, che hanno provocato anche quattro decessi. Grazie alle elevate coperture vaccinali avute già fin dall’inizio degli anni Novanta, è stato possibile ridimensionare le epidemie di morbillo e a far ulteriormente diminuire i casi di rosolia e parotite.

Vediamo nel dettaglio le malattie e tutto ciò che le riguarda per fugare ogni dubbio sulla validità delle vaccinazioni, che fin troppo spesso viene messa in discussione.

Vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia: è sicuro?

Una malattia esantematica legata all’infanzia è causata da un virus che si trasmette per via aerea, da persona a persona. Fino a pochi decenni fa il vaccino antimorbilloso non esisteva e pertanto la malattia provocava un gran numero di vittime ogni anno, circa tre bambini su dieci, nonostante ciò possa ora sembrare assurdo a chi ha avuto tale infezione in forma benigna.

sintomi più comuni del morbillo sono:

Tuttavia, questa malattia può anche avere delle complicazioni, quali:

  • diarrea (in un caso su sei)
  • otite media (in un caso su 20)
  • polmonite o bronchite (in un caso ogni 25),
  • convulsioni febbrili (in un caso ogni 200),
  • grave encefalite (infezione del cervello, in un caso ogni 1.000),
  • trombocitopenia (una grave alterazione della coagulazione e del sangue, in un caso ogni 3000).

sintomi della rosolia invece sono più lievi e in genere ci si accorge della malattia solo con l’insorgenza delle eruzioni cutanee che seguono il gonfiore ai linfonodi e alla comparsa della febbre. La rosolia può inoltre causare inappetenzamal di testacongiuntivite, naso otturato e dolori articolari.

Il gonfiore dei linfonodi tipico della rosolia non deve essere confuso con quello della parotite, che provoca invece un gonfiore delle ghiandole parotidee, rendendo le guance del bambino simili a quelle di un criceto che ha nascosto il cibo nelle guance.

Il vaccino contro morbillorosolia e parotite viene detto vaccino trivalente, perché contiene nella stessa fiala i tre virus vivi e attenuati, quindi indeboliti ma perfettamente in grado di stimolare le difese immunitarie contro l’infezione.

Come il vaccino per la varicella, quello del morbillo non è obbligatorio ma fortemente consigliato dal CDC. Questo tipo di vaccino, così come anche il vaccino esavalente, è perfettamente sicuro e ben tollerato dall’organismo dei bambini di un anno.

Quando vaccinarsi?

Il vaccino trivalente viene inoculato nei bambini di età compresa tra i 12 e i 15 mesi, mentre il richiamo avviene intorno ai cinque o sei anni. Anche i bambini che hanno già avuto una delle malattie comprese nella trivalente possono vaccinarsi senza nessun rischio per la salute.

Possono inoltre vaccinarsi anche gli adulti risultanti non immuni alle tre malattie. Infatti, se una persona non immune entra in contatto con un malato, può prevenire lo sviluppo della malattia vaccinandosi entro 72 ore dal contagio.

Gli effetti collaterali del vaccino trivalente

Come è stato descritto in precedenza, il vaccino è sicuro e molto ben tollerato dall’organismo. Occasionalmente, nel punto di iniezione possono comparire rossore e gonfiore, che tendono comunque a scomparire nel giro di poco tempo.

A distanza di 5-12 giorni dalla vaccinazione è possibile l’insorgenza di febbre di lieve entità. Infatti, solo nel 5-15% dei casi la febbre può superare i 39°C. Le convulsioni causate dal vaccino sono rare. Per contro, questo tipo di complicazione è più frequente con la malattia del morbillo.

Molto più rari della febbre sono i dolori articolari di breve durata. Infine, statisticamente un caso su trentamila è soggetto ad un calo transitorio di piastrine, condizione nota come trombocitopenia, nei sessanta giorni successivi alla vaccinazione.

I vaccini trivalenti possono causare l’autismo?

Il dibattito che vede come oggetto vaccini e autismo tende ancora oggi a far molto discutere e soprattutto a fare molti danni.

Nel 1998 il ricercatore Andrew Wakefield pubblicò uno studio che imputava al vaccino antimorbilloso l’aumento dei casi di autismo nei bambini. Nonostante la notizia venga ancora oggi spacciata per vera su molti siti Internet e su numerose pubblicazioni, i risultati di questo studio non furono solo smentiti, ma persino imputati di truffa.

Fu il giornalista scientifico Brian Deer, nel 2011, a pubblicare sulla rivista medica British Medical Journal un’inchiesta accurata, condotta per molti anni, con la prova inconfutabile che la correlazione tra vaccino antimorbilloso e autismo fosse frutto di una frode, successivamente ammessa dallo stesso autore dell’articolo.

Wakefield in ogni caso, pur ammettendo la sua colpa, ha fatto numerosi danni, inducendo molte famiglie ad evitare il vaccino contro il morbillo e gettando cattiva luce su tutta la profilassi in generale.

Nel caso di dubbi su ogni tipo di vaccinazione, il pediatra è a disposizione dei genitori per avere tutte le chiarezze necessarie.

 

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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