Vaccino Meningococco C: categorie a rischio e prevenzione

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 13 Maggio, 2021

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Le malattie batteriche invasive (Mib), più comunemente note con il nome di meningiti, sepsi, polmoniti, sono patologie dal carattere grave, legate a una serie di frequenti complicanze.

Spesso, questo tipo di disturbi presenta una sintomatologia poco specifica e facilmente confondibile con problemi di salute meno pericolosi per l’organismo.

Importante è l’accertamento della loro eziologia, non solo a fini terapeutici, ma che per una eventuale profilassi dei contatti, ai fini della prevenzione.

Dal 2007, la sorveglianza nazionale, in merito alle meningiti batteriche (Lettere Circolari del ministero della Salute del 29 dicembre 1993 e del 27 luglio 1994) obbliga alla segnalazione dei casi di malattia, sottolinenando che esiste un vaccino disponibile.

Meningite: contagio, rischi e sintomi

Un’infezione delle meningi è detta meningite e può essere sia virale che batterica. La meningite di origine batterica è quella più complessa ed è provocata, nella maggior parte dei casi, da un batterio denominato Neisseria Meningitidis, conosciuto come meningococco. Può interessare soggetti di qualsiasi età, ma è più diffusa nei bambini sotto i cinque anni e tra i 12 e i 21 anni.

La severità e la rapida evoluzione dell’infezione contemplano una mortalità del 10-15%, la maggior parte delle volte dovuta a setticemia (ovvero l’infezione passa nel circolo sanguigno e si estende agli organi interni), e un rischio dell’11-19% di gravi complicazioni con danni permanenti del sistema nervoso.

Affinché risulti efficace la terapia antibiotica, è essenziale la tempestività della diagnosi che, purtroppo, non sempre si riesce ad effettuare in quanto i primi sintomi sono facilmente attribuibili ad altre condizioni patologiche.

Tra i sintomi della meningite, infatti, troviamo:

Quanti tipi di meningococco esistono?

I meningococchi responsabili della meningite batterica sono 5:

  • Sierotipo A (più diffuso in Africa)
  • Sierotipo B e sierotipo C (sono quelli maggiormente diffusi in Italia e in Europa)
  • Sierotipo W135 e sierotipo Y (circolano negli Stati Uniti)

Attualmente abbiamo a disposizione tre tipi di vaccini contro la Meningite batterica:

  1. contro la meningite di tipo C
  2. contro la meningite di tipo B
  3. vaccino tetravalente contro i tipi A, C, W135, Y

Il vaccino è l’unico metodo di prevenzione efficace per evitare la meningite.

Meningite: quello che è bene sapere

Vaccino contro il meningococco C (MenC)

Il vaccino contro il Meningococco C è gratuito e inserito da diversi anni tra le vaccinazioni suggerite dal Piano nazionale per la prevenzione vaccinale. La vaccinazione ha permesso di avere un significativo calo dei casi di meningite C.

Il Piano nazionale vaccini in vigore prevede la somministrazione del MenC a tutti i bambini di età compresa tra 13 e 15 mesi, in concomitanza con il vaccino MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) e agli adolescenti non precedentemente immunizzati. Per i soggetti a rischio più alto, la vaccinazione può essere anticipata con tre dosi a 3, 5 e 11 mesi. Sopra i 12 mesi, invece, è sufficiente una dose singola.

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino contro il Meningococco C?

Tra gli effetti collaterali più comuni (che si risolvono in un paio di giorni) dei vaccini contro la meningite ci sono:

  • Rossore, gonfiore, e dolore nel sito di iniezione
  • Febbre lieve
  • Sonnolenza
  • Mal di testa
  • Reazioni allergiche
  • Shock anafilattico
  • Nausea e malessere generale

Il vaccino tetravalente A, C, W135, Y (Mcv4)

Non è ancora inserito nel calendario vaccinale preventivo. Il vaccino tetravalente antimeningococco A, C, W 135, Y viene raccomandato, in Italia, ai viaggiatori che si recano in Paesi a rischio di contagio.

Si può fare a partire da 2 anni ai bambini che non si sono ancora sottoposti al MenC, o agli adolescenti di 12-16 anni già vaccinati con MenC, a completamento della copertura.

La vaccinazione contro il meningococco C può essere effettuata sia con vaccino MenC, sia con vaccino tetravalente ACWY.

Il vaccino contro il meningococco B (MenB)

Autorizzato da tre anni, sarà incluso nel nuovo piano vaccinazioni. Al momento, in alcune regioni è a pagamento, mentre in altre è offerto gratuitamente. Ha una protezione elevata in quanto protegge contro il 90% dei ceppi di meningococco B. Si può fare a partire dai 2 mesi, anche in concomitanza con gli altri vaccini previsti nei primi anni di età.

Il numero di dosi da somministrare varia a seconda dell’età in cui si comincia la somministrazione. Non essendo ancora sicuri sulla durata della protezione, potrebbe essere necessario introdurre un’ulteriore dose in età prescolare.

Perché il vaccino contro la meningite C rientra tra le vaccinazioni raccomandate e non tra quelle obbligatorie

Perché è bene vaccinarsi?

L’utilizzo delle vaccinazioni ha consentito la riduzione della frequenza di gravi malattie e per alcune l’eradicazione” – come spiega Silvia Declich, direttore del Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. “Come è avvenuto per il vaiolo tuttavia, queste e altre malattie prevenibili da vaccino sono ancora presenti, soprattutto in alcune parti del mondo, e i viaggiatori possono infettarsi e importare tali malattie in paesi in cui non sono presenti.

Non bisogna dimenticare che con le vaccinazioni si ottengono due scopi: da un lato proteggiamo noi stessi da malattie potenzialmente gravi; dall’altro si contribuisce alla cosiddetta ‘ immunità di gregge ’, che si ottiene quando una percentuale molto elevata della popolazione è vaccinata e protegge la restante parte, grazie alla ridotta circolazione di un agente infettivo”.

 

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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