Partire per vacanze scegliendo mete esotiche può costare caro, se non ci si prepara adeguatamente.
Pochi sanno, ad esempio, che oltre la metà degli italiani che hanno scelto località lontane non si sono affatto goduti le vacanze o hanno avuto un pessimo rientro, perché colpiti da malattie, ignote nel nostro Paese. Spesso, poi, è difficile una diagnosi immediata, soprattutto per quelle patologie che hanno tempi di incubazione molto lunghi.
Ad esserne colpiti sono soprattutto i viaggiatori che scelgono itinerari diversi da quelli proposti dai circuiti turistici e che non ricevono, in molti casi, le adeguate informazioni. Anche perché a volte non si leggono le aggiornatissime, tabelle che ogni anno l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblica con tutte le mappe di rischio.
Cosa fare prima di partire?
È assolutamente consigliabile prendere preventivamente tutte le informazioni sanitarie sul paese che si intende visitare, ad esempio recandosi presso l’ufficio di igiene cittadino, e poi recarsi dal proprio medico di base che provvederà a consigliare o eseguire le vaccinazioni e i trattamenti di profilassi non solo in base al paese prescelto, ma anche considerando il periodo dell’anno e il tipo di vacanza che si vuole effettuare.
È ovvio, ad esempio, che scegliere una meta esotica con un viaggio organizzato e in una struttura turistica attrezzata sarà meno rischioso di un viaggio avventuroso gestito personalmente, magari attraversando zone interne poco turistiche e meno curate dal punto di vista organizzativo e sanitario.
Profilassi e vaccinazioni
La profilassi, che può essere sia generica che specifica, indica una serie di trattamenti da prevedere prima della partenza, utili per prevenire una o un gruppo di malattie. La profilassi generica non è che un insieme di informazioni, più che altro di carattere igienico o riguardanti i cibi e l’acqua, utili per evitare infezioni, come la gastroenterite, estremamente diffuse.
Ecco le indicazioni sempre utili:
- lavarsi spesso le mani e curare scrupolosamente l’igiene personale;
- evitare di acquistare cibi su bancarelle improvvisate;
- evitare i luoghi molto affollati e gli ambienti visibilmente poco igienici;
- lavare sempre molto bene i cibi freschi, soprattutto frutta e verdura;
- bere solo acqua in bottiglia;
- usare sempre insetticidi e repellenti personali, per evitare punture di insetti sconosciuti e possibili portatori di malattie;
- evitare il contatto con animali, tramite i quali, per via diretta o indiretta, si possono contrarre diverse malattie, anche gravi.
Chi si reca in paesi dal clima caldo umido deve stare ben attento ai rischi dell’esposizione prolungata al sole e ai colpi di calore.
La profilassi specifica serve per rendersi immuni al rischio di contrarre malattie epidemiche e gravi di cui è sospettata o accertata la presenza nei paesi che si intende visitare. I sistemi oggi disponibili per la prevenzione sono le vaccinazioni, che danno un’immunità attiva in alcuni casi permanente, o la somministrazione di anticorpi specifici contro quell’agente patogeno, le immunoglobuline, che danno un’immunità temporanea cosiddetta passiva.
Le vaccinazioni obbligatorie
Per ottenere il visto d’accesso ad alcuni paesi sono inoltre previste una serie di vaccinazioni internazionalmente riconosciute come obbligatorie.
Il vaccino anti febbre gialla è, praticamente, l’unico ancora obbligatorio per i paesi dove questa infezione, trasmessa dalle zanzare, è endemica, come l’Africa o alcune zone del sud America. Non deve essere somministrata a bambini sotto l’anno di età, ai soggetti immunodepressi e alle donne in gravidanza.
La vaccinazione antitetanica è obbligatoria in Italia dove vengono vaccinati tutti i bambini, non fornisce un’immunità permanente e l’immunoprofilassi passiva può venire eseguita nei soggetti già vaccinati. È efficace, ma di breve durata. Il vaccino, o il richiamo, è consigliato per i viaggi in zone dove è più alto il rischio malattia e più difficile l’accesso a strutture sanitarie qualificate.
Anche la vaccinazione antifica è consigliata sempre, purché somministrata almeno un mese prima del viaggio. È un vaccino orale, suddiviso in 3 somministrazioni, che ha una durata di 3-4 anni.
Una malattia in deciso incremento, da cui è molto importante difendersi, è l’epatite A, che si trasmette per via oro-fecale, cioè ingerendo cibi prima infettati dal contatto con feci infette. Il virus responsabile, HA Virus, è molto resistente sia al calore, fino a 70°, che al congelamento. È presente praticamente ovunque, compresi i paesi occidentali e anche paesi come Australia e Stati Uniti sono considerati a rischio.
Il pericolo più diffuso per i viaggiatori, si salva solo chi sceglie le grandi alture, è la malaria, recentemente ricomparsa anche in Europa e negli USA, grazie alla diffusione dei fenomeni migratori.
Particolarmente rischiose le zone caldo umide a bassa quota, dove è forte la presenza della zanzara anofele, l’agente infettante. Non esiste profilassi contro questa malattia, per cui chi si reca in quelle zone deve viaggiare sempre ben protetto da repellenti anti-zanzare e dimorare e dormire in luoghi dotati di zanzariere.
Anche contro il colera, per chi viaggia in paesi dove il rischio è ancora presente, non è consigliata la vaccinazione, perché poco efficace, tanto da non essere richiesta da nessun paese. È bene, quindi, prestare la massima attenzione alla propria igiene personale e all’assunzione di acqua e alimenti, visto che si tratta di una malattia a diffusione oro-fecale.
Alcuni paesi come Cina, India, Africa sud-sahariana, Perù, Bolivia, espongono ancora al rischio della poliomielite anteriore acuta o paralisi infantile. La vaccinazione è obbligatoria nel nostro paese in età infantile e può essere ripetuta, in dose unica, se ci si reca in un paese a rischio.
La rabbia canina è una gravissima malattia trasmessa dagli animali, colpisce tutti i mammiferi, diffusa ovunque. È necessario e sufficiente tenersi lontani dagli animali, anche domestici, per evitarla. Immunoprofilassi e vaccinazione sono consigliate a chi, recandosi nei paesi a rischio, deve necessariamente interagire con animali.
In Brasile è ancora molto diffusa la meningite, una malattia a diffusione aerea. La profilassi prevede l’uso di antibiotici specifici come la rifampicina. Il vaccino non protegge dalle diverse specie di meningococchi che possono provocarla, ma è specifico per una singola specie.
La tubercolosi è ancora diffusa in molti paesi in via di sviluppo ed è un’infezione che si trasmette per via aerea. La vaccinazione è raccomandata solo in caso di lunghi soggiorni in paesi dove la patologia è endemica, perché il rischio patologico è direttamente proporzionale all’intensità dell’esposizione. È necessario vaccinarsi almeno 2 mesi prima del viaggio.
Anche le malattie sessualmente trasmesse conoscono dei veri e propri picchi durante il periodo delle vacanze. Inutile ricordare che basta avere rapporti protetti per evitarle. Sono curabili con antibiotici, ma non va dimenticato che la loro diffusione sta portando la presenza di ceppi batterici antibiotico-resistenti.
I farmaci da portare in vacanza
Per concludere, alcuni consigli su quali farmaci avere con sé quando si viaggia. È bene non dimenticare di portarsi dietro, oltre ad analgesici ed antinfiammatori, anche degli antistaminici, degli antibiotici ad ampio spettro, dei farmaci sintomatici per combattere la diarrea del viaggiatore e dei farmaci ad uso locale (topico), come creme e pomate contro le ustioni, e un buon disinfettante.
Non sono farmaci, ma possono svolgere un’azione ugualmente importante, le creme di protezione solare, insetticidi e repellenti e prodotti per disinfettare gli alimenti da consumare crudi, come la frutta.
Utile anche avere con sé oggetti come pinze, forbici, siringhe, garze e cerotti.