Cos'è l'utero fibromatoso e con quali sintomi si presenta? Quali sono le conseguenze di questa patologia e come incide nella ricerca di una gravidanza? Andiamo alla scoperta di cosa vuol dire utero fibromatoso e della possibili cure da mettere in pratica.
Cosa significa utero fibromatoso
L'utero fibromatoso è una patologia che si caratterizza per l'eccessiva presenza di fibromi all'interno di questa zona dell'apparato riproduttivo femminile. Tale condizione, a seconda della sua gravità, può essere asintomatica oppure può presentare conseguenze evidenti, tuttavia, in presenza di dubbi, un'ecografia pelvica sarà in grado di determinare la sua presenza con certezza.
I fibromi uterini, anche detti miomi all’utero, sono dei veri e propri tumori benigni che si sviluppano dalle cellule muscolari del muscolo uterino e che possono essere grandi da piccoli pochi millimetri fino a qualche centimetro. Si tratta di una condizione particolarmente diffusa nel genere femminile, soprattutto in quelle di etnia caraibica o africana che, in alcuni casi, può determinare dolore, alterazioni del ciclo mestruali e difficoltà a rimanere incinta.
Non si conosce ancora la causa che determina questa patologia, tuttavia si suppone che possa essere provocata da una componente genetica (è stato evidenziato infatti che sussiste una certa familiarità alla patologia) e da alterazioni ormonali e nello sviluppo dell'utero. Tra le conseguenze principali legate a questo disturbo rientra la progressiva perdita di elasticità dell'utero, il suo ingrossamento e l'aumento di volume.
Esistono varie tipologie di fibroma uterino a seconda della posizione nella quale sono localizzati, fra cui:
- il mioma intramurale, che si trova dentro le pareti dell’utero
- il mioma sottosieroso, posizionato sotto la superficie uterina esterna
- il mioma sottomucoso
- il mioma peduncolato, che si sviluppa da un peduncolo o da un polipo uterino
I sintomi dell'utero fibromatoso
L'utero fibromatoso può presentare diversi sintomi a seconda della sua gravità, tuttavia i principali sono la presenza di fibromi più o meno grandi. Se questi ultimi sono pochi e di piccole dimensioni, è probabile che la donna non avverta nessun elemento anomalo, se più grandi e numerosi, i sintomi si fanno più evidenti e l'organo perde la sua capacità di rimanere elastico.
Utero fibromatoso e pancia gonfia, ad esempio, sono due caratteristiche che compaiono spesso in chi soffre di questa patologia, mentre altri sintomi possono essere:
- presenza di anomalie del ciclo mestruale, con perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni
- gonfiore addominale anomalo
- stipsi e disturbi dell'apparato intestinale
- mestruazioni molto abbondanti
- forte dolore addominale nei giorni durante le mestruazioni
- problemi di fertilità
- aumentato rischio di aborto spontaneo
- dispareunia, ovvero dolore durante i rapporti sessuali
Per accertare con sicurezza la presenza di un utero ingrossato e fibromatoso, l'esame più indicato è l'ecografia pelvica, alla quale possono seguire altri tipi di analisi più specifiche volte a indagare la natura degli eventuali fibromi, come ad esempio l'ecografia transvaginale, la risonanza magnetica, l'isteroscopia e l'isterosalpingografia.
Le cause dell'utero fibromatoso
Una delle cause principali dell'utero fibromatoso è rappresentata dalla famigliarità e dalla predisposizione genetica, tuttavia sembra che un altro elemento significativo sia costituito da delle modificazioni nei confronti degli ormoni sessuali. Le ricerche scientifiche, infatti, hanno evidenziato come all'interno del fibroma uterino siano presenti recettori per gli ormoni sessuali in numero maggiore rispetto a quanto avviene in un utero non fibromatoso.
È stato osservato, inoltre, che le donne obese o molto in sovrappeso presentano una probabilità di sviluppare questa problematica. Anche la dieta sembra che possa influenzare i fibromi: un'alimentazione ricca di alcol e di cibi industriali, un consumo scarso di vegetali e frutta, associati ad una carenza di vitamina D potrebbero effettivamente svolgere un ruolo nello sviluppo dei fibromi.
Che rapporto c'è tra utero fibromatoso e tumore?
Sebbene i fibromi siano a tutti gli effetti dei tumori benigni, le possibilità che essi si evolvano in maligni è rara, tuttavia è consigliabile sottoporsi a controlli periodici dal proprio ginecologo. Con il passare del tempo, l'utero diventa sempre meno elastico e più duro: questa condizione, detta, appunto utero fibromatoso senza fibromi, può essere presente nella donna anche senza che si sviluppino i tumori benigni.
Utero fibromatoso e gravidanza
Molte donne si chiedono se con un utero fibromatoso si possa rimanere incinta e se un'eventuale gestazione potrebbe procedere senza complicazioni. Nei casi in cui i fibromi fossero numerosi e di grandi dimensioni, si può effettivamente verificare una riduzione della fertilità (soprattutto con fibromi localizzati della cavità uterina che, se sono di grandi dimensioni, potrebbero costituire un impedimento per l'impianto dell'ovocita) e un rischio più alto di incorrere in aborti spontanei, tuttavia la gravidanza con utero fibromatoso di lieve gravità è un'eventualità possibile.
Qualora i fibromi fossero piccoli e in quantità ridotta, la gravidanza può essere portata a termine, in quanto questa condizione non è pericolosa per il feto, tuttavia è consigliabile fare affidamento ai consigli di un medico ginecologo esperto in quanto tali tumori benigni potrebbero comunque provocare un rallentamento della crescita fetale e la possibilità di incorrere in un parto prematuro.
Allo stesso modo, utero fibromatoso e fecondazione assistita sono due eventi di difficile convivenza, in quanto la presenza dei fibromi può rendere difficoltoso l'impianto e accentuare l'infertilità.
Tra i sintomi legati alla presenza di fibromi uterini durante la gravidanza troviamo:
- difficoltà nel rimanere incinta
- aborti spontanei
- contrazioni uterine anticipate
- travaglio precoce
- posizione anomala del feto
- necessità di parto cesareo
- emorragia post-partum
- frequente necessità di urinare o defecare
- ritardi nella crescita fetale
Utero fibromatoso e ciclo mestruale
L'utero fibromatoso può avere un impatto significativo sul ciclo mestruale, il quale può caratterizzarsi per essere:
- doloroso
- eccessivamente abbondante
- irregolare
- troppo corto o, al contrario, troppo lungo
Sembra, invece, che l'utero fibromatoso in menopausa regredisca. Il rapporto tra utero fibromatoso e menopausa è caratterizzato dal fatto che durante questo periodo la donna sperimenta un brusco calo ormonale dovuto al crollo degli estrogeni, il che può far diminuire la quantità e la dimensione dei fibromi.
Sebbene sia stato osservato un possibile miglioramento dei sintomi, molte donne continuano a soffrire di questa patologia anche quando scompare il ciclo mestruale. È consigliabile pertanto, continuare a sottoporsi a dei controlli ginecologici regolari e mettere in atto una terapia ormonale che tenga conto di questo problema. Se è vero che l'utero fibromatoso regredisce in menopausa, è altrettanto possibile che continuino a essere presenti alcuni sintomi, come ad esempio la pesantezza e il gonfiore addominale.
Come curare l'utero fibromatoso
Le cure per l'utero fibromatoso sono numerose e comprendono trattamenti di varia natura, i quali vanno valutati a seconda della gravità del problema, dello stato di salute della paziente e della sua età. La finalità rimane comunque quella di diminuire, rallentare o distruggere i tumori benigni e per farlo si può fare riferimento a dei farmaci specifici o a delle tecniche non invasive.
Le alternative farmacologiche comprendono medicinali chiamati agonisti del GnRH, che hanno la funzione di bloccare la produzione ormonale di estrogeni e di progesterone, la pillola anticoncezionale (che riduce il problema del sanguinamento) e l'acido tranexemico (indicato per chi flussi particolarmente abbondanti).
Esistono poi dei trattamenti chirurgici detti non invasivi che hanno il vantaggio di consentire l'asportazione del fibroma mediante piccole incisioni che permettono un recupero veloce. Questa via è consigliata, in genere, alle donne in età fertile che desiderano avere un bambino in futuro e che presentano un quadro clinico non eccessivamente grave.
Tra le tecniche chirurgiche maggiormente utilizzate in quest'ambito rientrano:
- la miolisi
- l'embolizzazione dell'arteria uterina
- la miomectomia isteroscopica
- la miomectomia laparoscopica. La laparoscopia per l'utero fibromatoso è consigliata soprattutto per chi presenta tumori di piccole dimensioni e nelle donne in età fertile, in quanto consente di asportarli preservando le funzionalità riproduttive dell'organo
Per quanto riguarda il rapporto tra utero fibromatoso e cure naturali, sembra che l'assunzione di vitamina D e di antiossidanti, come i polifenoli derivati dal tè verde, possa contribuire al miglioramento dei fibromi, tuttavia si tratta di ipotesi che vanno valutate con il supporto di un medico e che potrebbero rivelarsi inadeguate nei casi più gravi.
Utero fibromatoso e intervento chirurgico
Qualora le tecniche non invasive non potessero essere utilizzate, si rende necessario procedere con un'operazione chirurgica di stampo tradizionale, caratterizzata da tempi di recupero lunghi e dall'impossibilità nel circoscrivere la zona da trattare. In genere, quando i fibromi sono molto grandi, sono presenti in grandi quantità o quando la donna non è più in età fertile, si tende a praticare l'isterectomia. Questo intervento è risolutivo nei confronti dell'utero fibromatoso, in quanto l'organo viene totalmente asportato.
L'operazione per trattare un utero fibromatoso viene consigliata in genere quando subentrano elementi quali:
- accrescimento rapido dei fibromi;
- presenza di dolore intenso che non è sopportabile se non assumendo farmaci;
- sanguinamenti eccessivi;
- utero di dimensioni anomale che determina una compressione delle zone adiacenti;
- infertilità;
- presenza di aborti spontanei.