Le persone che sviluppano il diabete di tipo 2devono seguire una dieta ben bilanciata e soprattutto devono ridurre al minimo l’assunzione di carboidrati, questo perché il loro corpo non produce insulina a sufficienza.
Di conseguenza i livelli di glucosio nel sangue tendono a variare considerevolmente nell’arco della giornata e pertanto vanno monitorati costantemente.
Seguire una dieta ben bilanciata e povera di carboidrati non vuol dire dover rinunciare al piacere della colazione, soprattutto se ricca di proteine.
Un recente studio condotto dall’Università del Missouri ha evidenziato come una colazione ricca di proteine riduca i livelli di glucosio nel sangue dopo il pranzo e al contempo aumenti i livelli dell’insulina.
Questo studio suggerisce quindi che una colazione ricca di proteine prepari in qualche modo le cellule del corpo a utilizzare meglio il glucosio dopo il pranzo, e a ridurre i picchi di glicemia.
Ovviamente, non bisogna in alcun modo esagerare con la quantità di proteine da assumere in quanto la risposta del corpo ai diversi alimenti è in funzione dell’attività fisica svolta durante la giornata, che resta comunque un alleato fondamentale per contrastare il diabete di tipo 2.
Che cos’è il diabete?
Il diabete è un disordine metabolico che altera il modo in cui il nostro corpo assume carboidrati per ricavare energia.
La digestione dei carboidrati rende disponibile il glucosio che viene utilizzato dalle cellule per produrre le energie necessarie a svolgere le loro funzioni. E’ grazie all’aiuto dell’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas, che le cellule sono in grado di assorbire glucosio e utilizzarlo per produrre energia.
Si parla di diabete quando il corpo non produce abbastanza insulina o non è in grado di utilizzarla come dovrebbe: queste due diverse condizioni sono alla base del diabete di tipo 1 e di tipo 2.
Quali sono le cause del diabete di tipo 1?
Il diabete di tipo 1 è causato da una mancanza di insulina provocata dalla distruzione delle cellule beta del pancreas da parte del sistema immunitario, si tratta quindi di una malattia autoimmune.
Il perché le cellule del sistema immunitario attacchino le cellule beta del pancreas fino a distruggerle non è del tutto chiaro, ma si pensa che alcuni geni giochino un ruolo chiave in questo processo.
In particolare, i geni che codificano per alcune proteine dei linfociti (HLA) sono i principali sospettati della genesi del diabete di tipo 1.
Queste proteine infatti aiutano i linfociti a capire quali cellule sono parte del corpo e quali invece sono da considerare estranee e quindi attaccabili. Un loro malfunzionamento indirizza i linfociti verso le cellule beta che vengono quindi distrutte.
Oltre alla componente genetica, esistono fattori ambientali come l’alimentazione, virus, infezioni che ricoprono un ruolo significativo nello sviluppo del diabete di tipo 1.
Quali sono le cause del diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 rappresenta la forma di diabete più diffusa ed è causato da un insieme di fattori come l’insulino-resistenza, una condizione per cui le cellule muscolari, adipose, ed epatiche non sono in grado di rispondere in maniera opportuna all’insulina prodotta dal pancreas e quindi non riescono ad assumere glucosio a sufficienza.
Il diabete di tipo 2 è maggiormente diffuso nei soggetti obesi di mezza età, dal momento che proprio l’obesità e la scarsa attività fisica possono portare a un insulino-resistenza e quindi al diabete di tipo 2.
Anche per il diabete di tipo 2 c’è sicuramente una componente genetica predominante che aumenta la tendenza di alcune persone a diventare obese e a sviluppare quindi questa forma di diabete.
Ne consegue quindi che una corretta alimentazione e un regolare esercizio fisico possano ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.