Spesso mezz’ora di riposo sul divano davanti alla televisione diventa velocemente un’ora e poi un’ora mezza… ma la televisione può rappresentare un vero e proprio nemico per il nostro organismo.
Uno dei rischi peggiori è quello di un grave declino cognitivo.
Lo studio: esercizio fisico Vs TV
I ricercatori della University of California di San Francisco hanno seguito 3.247 soggetti per un periodo di tempo di venticinque anni, dai 20 anni in poi. Ogni cinque anni i soggetti dovevano quantificare le ore giornaliere trascorse davanti alla TV e quanto esercizio fisico avessero fatto.
Trascorsi i venticinque anni, i ricercatori hanno analizzato memoria, attenzione, prontezza mentale e fisica di tutti i soggetti, ormai di età compresa fra i 40 e i 50 anni.
Secondo lo studio, pubblicato poi sulla rivista JAMA, chi aveva fatto meno esercizio fisico o aveva guardato la televisione per almeno tre ore al giorno ha ottenuto risultati peggiori nei test cognitivi e di velocità, rispetto a chi aveva fatto più esercizio fisico o aveva guardato meno televisione.
“Per chi ha fatto ancora meno esercizio fisico e ha guardato ancora più televisione, i risultati sono stati anche peggiori” – ha affermato la dr.ssa Kristine Yaffe, psichiatra e autrice dello studio.
Trovare un perché ai risultati
“La scarsa abitudine all’esercizio fisico è di certo un fattore di rischio per il declino cognitivo” – ha rivelato lo psicologo britannico Marcus Richards – “ma in questo momento non è possibile sapere di più circa il collegamento tra comportamenti sedentari e disturbi cognitivi”. Di sicuro, chi trascorre molto tempo sul divano davanti alla TV non fa un favore al proprio cervello.
Il problema, però, potrebbe anche riguardare la televisione in sé: “Guardare troppa televisione non permette di utilizzare il cervello” – ha infatti ipotizzato Yaffe.
Certo, forse alcuni format televisivi sono migliori di altri per il funzionamento del cervello. I ricercatori, però, non hanno fatto distinzioni in base ai diversi programmi televisivi (documentari, fiction, reality show…) visti dai soggetti. “Alcuni programmi possono essere cognitivamente stimolanti per il nostro cervello” – ha spiegato Margie Lachman, psicologa presso la Brandeis University.
Lo studio non è riuscito neppure a testare la funzione cognitiva degli individui in età diverse. Altri fattori importanti che potrebbero aver influito sui risultati finali sono un’innata propensione a una vita sedentaria e disturbi depressivi.
In ogni caso, secondo Yaffe, il calo della velocità cognitiva rilevato non è stato tale da poter influenzare la vita quotidiana di una persona.
Uno sguardo al futuro
Al termine di questo studio, alcune domande si sono presentate come fondamentali per i ricercatori:
- Che cosa può comportare subire a 50 anni piccoli cambiamenti cognitivi?
- Può essere un dato preoccupante per il proseguo della vita?
Purtroppo, conoscere queste risposte non è ancora possibile.
Secondo il dr. Richards, tuttavia, è ragionevole supporre che il divario nella funzione cognitiva tra i telespettatori forti e quelli occasionali potrebbe ampliarsi nel corso degli anni.
Per alcuni studiosi, il precoce deterioramento del funzionamento cognitivo potrebbe diventare grave solo in età avanzata: “Con l’invecchiamento il tasso di declino può diventare un po’ più veloce, con il rischio che alcuni soggetti soffrano di disturbi clinici come la demenza”.
In passato, è stato rilevato come l’esercizio fisico potesse fornire una protezione valida contro disturbi come l’Alzheimer e la demenza senile e, forse, potrebbe contrastare anche i danni causati da troppa TV.
Probabilmente però, per ora, potrebbe bastare anche spegnere la televisione ed aprire un buon libro.